Guerre, tensioni, boicottaggi ed episodi cruenti continuarono a colpire il mondo e le Olimpiadi, anche in occasione delle edizioni che andarono dal 1956 al 1968. Un clima di tensione e paura mise a dura prova il CIO durante tutto questo periodo, il quale però riuscì comunque a garantire lo svolgimento della manifestazione.
Vediamo nel dettaglio gli eventi delle Olimpiadi dal 1956 al 1968.
La XVI edizione dei Giochi Olimpici venne affidata, per la prima volta nella storia a un paese dell’emisfero meridionale: l’Australia, scelta molto discussa dai Comitati Olimpici delle altre nazioni, dato che i giochi si dovettero tenere dal 22 novembre all’8 dicembre, durante la stagione estiva per gli australiani, causando non poche difficoltà agli atleti europei e americani, i quali dovettero fare i conti con il violento sbalzo di temperatura. L’Australia venne scelta per “universalizzare” di più le Olimpiadi, che, fino ad allora, furono organizzate sempre in Europa e 2 volte negli Stati Uniti.
Il contesto politico in cui si svolse l’edizione fu, come in tutte le edizioni dal 1940 in avanti, particolare e drammatico, caratterizzato dalle tensioni belliche intorno al Canale di Suez e dall’occupazione dell’Ungheria da parte dell’Unione Sovietica. Proprio a causa di quest’ultimo fatto, durante lo svolgimento di questa edizione delle Olimpiadi, andò in atto la “partita del sangue nell’acqua”, una partita di pallanuoto tra Ungheria e Unione Sovietica, durante la quale le due squadre portarono avanti diverse violenze, mentre al termine della stessa solo la polizia australiana riuscì ad evitare che i circa 5000 tifosi ungheresi aggredissero la squadra sovietica.
Proprio a causa dell’invasione, Svizzera, Paesi Bassi e Spagna boicottarono i Giochi in segno di protesta contro l’Unione Sovietica, mentre Egitto, Libano e Iraq fecero la stessa cosa, ma a causa delle tensioni del Canale di Suez.
Per questi motivi il numero delle Nazioni presenti fu inferiore a quello di Helsinki 1952.
Il numero delle competizioni fu invece ampliato, passando da 149 a 153.
La XVII edizione dei Giochi Olimpici fu affidata, per la seconda volta nella storia, alla capitale d’Italia. La prima volta fu per l’edizione del 1908, che però, a causa dell’eruzione del Vesuvio del 1906, vide Roma rinunciare e cedere l’onore dell’organizzazione a Londra, quindi, quella del 1960, fu la prima edizione in cui i Giochi si svolsero in Italia.
In quegli anni la guerra fredda aveva raggiunto il suo apice e una guerra nucleare non sembrava un’ipotesi così lontana, ma questo non impedì lo svolgimento delle Olimpiadi, portate a termine senza scontri o tensioni.
Questa fu l’ultima edizione in cui la Germania partecipò sotto un’unica bandiera: a partire dal 1961 il paese venne diviso in Germania Est e Germania Ovest, le quali, nelle successive edizioni, fino al 1990, gareggiarono come due Nazioni differenti.
Fu un’edizione che vide il miglioramento di diversi record olimpici e mondiali: 32 olimpici e 7 mondiali nell’atletica leggera maschile e femminile e 7 mondiali nelle discipline di nuoto maschili e femminili.
Per la prima volta, durante questa edizione, la televisione coprì buona parte delle gare, con la Rai che produsse 106 ore di trasmissione, riprodotte in tutta Europa in Eurovisione.
Alla XVII edizione delle Olimpiadi parteciparono 83 Nazioni, per un totale di 5393 atleti.
La XVIII edizione dei Giochi Olimpici venne affidata, per la seconda volta, alla capitale del Giappone, la quale però, come Roma, non aveva potuto ospitare la prima manifestazione nel 1940, in questo caso a causa dello scoppio della guerra sino-giapponese. Fu la prima volta in cui le Olimpiadi si svolsero in Asia.
Le Nazioni partecipanti a Tokyo 1964, che durò dal 10 al 24 ottobre, furono 93, furono 10 in più dell’edizione di Roma, con 5151 atleti, di cui 4473 uomini e 678 donne.
Il numero aumentò per via della decolonizzazione dell’Africa, grazie alla quale Algeria, Camerun, Madagascar, Nigeria e Tanzania furono in grado di partecipare per la prima volta alle Olimpiadi. Gli unici paesi esclusi furono Indonesia e Sudafrica, quest’ultimo a causa della politica di discriminazione verso le persone di colore.
Per la prima volta nella storia vennero diffuse le immagini della manifestazione olimpica in tutto l’emisfero settentrionale, grazie a un satellite statunitense.
A Tokyo vennero introdotti sport come il judo e la pallavolo femminile, mentre le gare di atletica furono disputate per la prima volta su una pista a 8 corsie e venne adottato ufficialmente il cronometraggio elettrico. Per la prima volta venne abbattuto il muro del minuto nelle gare dei 100 metri di stile libero di nuoto.
La XIX edizione dei Giochi Olimpici venne affidata, per la prima volta nella storia, a un paese del continente americano che non fossero gli Stati Uniti, il Messico. La manifestazione iniziò il 12 ottobre e terminò il 27 dello stesso mese. La scelta, però, non ricevette inizialmente un riscontro positivo dai Comitati olimpici delle altre nazioni, a causa della paura che l’altitudine di 2240 metri sul livello del mare potesse dare problemi agli atleti. Questi timori furono successivamente smentiti e anzi, durante questa edizione l’altitudine diede diversi benefici agli atleti, che infatti fecero diversi record in diverse discipline.
Questa edizione fu segnata da un terribile evento: il massacro, a 10 giorni dall’apertura dei Giochi, di diversi studenti a Città del Messico, compiuto dall’esercito messicano. Un gruppo di studenti, intenti a manifestare pacificamente contro la spesa sostenuta dall’allora presidente Gustavo Dìaz Ordaz per costruire gli impianti sportivi, venne massacrato dai soldati messicani, i quali ricevettero l’ordine, probabilmente, proprio dal presidente. Il numero di morti non venne mai reso noto, ma, secondo le stime, furono centinaia gli studenti a morire quel giorno. Questa tragedia spinse l’opinione pubblica a suggerire di cambiare la sede della manifestazione, ma l’allora presidente del CIO, l’americano Avery Brundage, fece tutto il necessario affinché la sede rimanesse a Città del Messico, riuscendo alla fine nel suo intento.
Uno degli eventi più importanti per cui queste Olimpiadi vengono ancora oggi ricordate è la protesta portata avanti dagli atleti statunitensi Tommie Smith (vincitore e record del mondo dei 200 metri piani di quell’edizione) e John Carlos (terzo classificato dei 200 metri piani di quell’edizione) contro il razzismo e in favore delle lotte di “potere nero”. I due atleti, durante la cerimonia di premiazione dei 200 metri piani, alzarono il pugno chiuso guantato nero in segno di protesta e ascoltarono l’inno americano con il capo chinato. Lo stesso gesto venne effettuato dall’atleta ceca Věra Čáslavská, la quale, durante la cerimonia di premiazione della gara di corpo libero, rifiutò di guardare la bandiera sovietica e ascoltò l’inno con il capo chinato, in segno di protesta contro l’invasione da parte dell’Unione Sovietica della Cecoslovacchia.
In questa edizione, per la prima volta nella storia, l’ultimo teodoforo fu una donna, la messicana Enriqueta Basilio.
A questa edizione parteciparono 5516 atleti (di cui 4735 uomini e 781 donne) di 112 Nazioni differenti, i quali gareggiarono in 18 sport e 172 specialità differenti.
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