RIO 2016. “In Italia si parla sempre e solo di calcio, è come se nel judo la federazione investisse il proprio budget solamente su un judoka, vi sembra giusto? Finchè sei continuerà a vedere solo il calcio l’Italia andrà a picco”. La lezione è firmata Fabio Basile, l’autorevolezza, oltre a un’irruenta personalità anche davanti ai microfoni, gliela dà una pesantissima medaglia d’oro, la duecentesima nella storia azzurra alle Olimpiadi estive. “Non ho pensato a nulla, mi sono isolato con la mente e ho solo pensato a sconfiggere i miei avversari: in finale ho sentito il coreano che si innervosiva sotto le mie mani, lo avevo in pugno”. Proprio lui, che a Rio nemmeno doveva esserci perchè giudicato troppo ‘junior’ per la spedizione si prende la sua rivincita e i ringraziamenti sono meno di quel che si crede: “Il passaggio di consegne di Elio Verde qualche mese fa? Lo saluto e basta, ma non spendo pensieri per nessuno se non per la mia famiglia e per chi mi è stato vicino in palestra”. (Andrea Eusebio e Giuliano Rosciarelli/alaNEWS)