All’età di 90 anni ci lascia un vero maestro del giornalismo, nonché una delle voci più importanti di tennis e boxe
Questa mattina, all’età di 90 anni (ne avrebbe compiuti 91 il 23 febbraio) ci ha lasciato una leggenda del giornalismo sportivo italiano: Salvatore (detto Rino) Tommasi. Il mondo dello sport, quelli del tennis e della boxe su tutti, oggi piangono la scomparsa di uno dei professionisti del settore più apprezzati e amati d’Italia, una figura iconica che ha portato la narrazione dello sport a un livello mai conosciuto prima nel nostro Paese, e un giornalista che ancora oggi riesce a ispirare tanti suoi ammiratori. Ma scopriamo nel dettaglio il lavoro e la leggenda di Rino Tommasi.
La carriera unica e straordinaria di Rino Tommasi
Originario di Verona, dove nacque il 23 febbraio 1934, Tommasi ha consacrato la sua esistenza al racconto sportivo, affermandosi come giornalista, presentatore televisivo, telecronista e promotore di eventi legati al pugilato, ed è facile intuire il perché delle difficoltà che si hanno nel definirlo e raccontarlo accuratamente. La sua carriera lunghissima e la sua dedizione al lavoro hanno ricevuto riconoscimenti da tutti i colleghi, i quali, soprattutto oggi, lo ricordano con grande affetto e ammirazione.
La carriera di Rino Tommasi ebbe inizio nel 1953 all’interno dell’agenzia Sportinformazioni. Nel tempo, collaborò con importanti testate come Tuttosport e La Gazzetta dello Sport, svolgendo un ruolo chiave nella promozione del tennis e del pugilato in Italia.
In gioventù si distinse come discreto tennista, mentre in età adulta ricevette per ben due volte, nel 1982 e nel 1991, l’ambito premio “Tennis Writer of the Year” assegnato dall’ATP, un riconoscimento di rilievo internazionale, che in pochi possono vantare.
Appassionato sostenitore del Verona e grande amante del tennis, negli anni Ottanta ideò e presentò anche il programma settimanale “La grande boxe”, dedicato a un’altra delle sue grandi passioni sportive.
Tommasi fu anche un precursore nell’organizzazione di eventi legati al pugilato, dando vita all’Italiana Organizzazioni Sportive (ITOS) e organizzando incontri di grande richiamo presso il Palazzo dello Sport di Roma.
Oltre alla sua penna, anche la sua voce divenne iconica per milioni di telespettatori. Dopo aver lasciato Mediaset, infatti, approdò a Telepiù, successivamente trasformata in Sky, dove continuò a occuparsi principalmente di boxe e tennis, i suoi ambiti prediletti, ma non esclusivamente. Qui ricoprì il ruolo di direttore, formò numerosi giovani giornalisti e fu al timone di programmi come Grande Tennis e Fair Play. Ma gli anni trascorsi a Telepiù e Sky sono indissolubilmente legati anche alle memorabili telecronache realizzate in coppia con Gianni Clerici, suo amico e collega scomparso nel 2022. Il loro sodalizio formò una coppia memorabile, che contribuì a diffondere la passione e la conoscenza del tennis per due generazioni di sportivi.
Definito da Gianni Brera come “Un cervello essenzialmente matematico, però capace di digressioni epico-fantastiche. Un professore, senza la minima ombra di esagerazione scherzosa”, Salvatore “Rino” Tommasi lascia un vuoto enorme nel mondo del giornalismo sportivo, mondo che lui ha contribuito a plasmare e a farlo arrivare al suo apice, e che oggi, tramite i post e le belle parole che i suoi colleghi gli stanno riservando, gli rende omaggio come solo a una leggenda si può fare.