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Formula 1

Mattia Binotto rompe il silenzio: ecco cosa c’è da aspettarsi sul ritorno dell’ Audi in F1

Mattia Binotto, ex Team Principal Ferrari, tornerà in F1 insieme ad Audi. Ecco cosa dobbiamo aspettarci dall’ingresso di Audi in pista

Binotto ha da tempo accettato la scommessa di Audi, diventano il capo del programma F1 di Audi dopo che il marchio ha deciso di comprare Sauber e tornare a competere nel mondiale.

In una recente intervista condotta per il Corriere, Binotto si è lasciato andare a qualche commento rispetto alla situazione attuale all’interno della F1 e a qualche anticipazione riguardo al ritorno dell’Audi in F1 previsto per il 2026.

Le parole di Binotto sul suo ritorno nelle corse

Dopo aver indossato i colori Ferrari per 28 anni della sua vita, dal lontano 1995, deve essere stato difficile per Binotto separarsene e lasciare il comando a Vasseur, eppure la vita è fatta di cambiamenti e questi cambiamenti in F1 sono ancora più rapidi.

Secondo Binotto Ferrari e Audi sono realtà molto diverse ma è proprio per questo che ha accettato di fare parte del progetto: per poter partire da un foglio bianco e ricominciare da zero. 

Dopo 28 anni in Ferrari, Binotto tornerà in F1 con Audi – ANSA / MATTEO BAZZI – olympialab.com

Dopo 18 mesi lontano dalle corse, Binotto sentiva che era arrivato il momento di tornare a bordo pista con una nuova missione e Audi fin dall’inizio gli è sembrata una sfida ambiziosa, lui stesso la definisce una “scalata dell’ Everest” ma è anche ottimista rispetto al potenziale che Audi sta dimostrando di avere.

Quali saranno i piloti che correranno per Audi?

Binotto ha ammesso che per le monoposto Audi stanno cercando da un lato un pilota affermato e di esperienza, dall’altro un giovane talentoso da affiancare e fare crescere. Strategia adottata spesso dalle Scuderie che vogliono mantenere un certo equilibrio e bilanciamento all’interno del team.

Ha anche confermato che Mick Schumacher, abbandonato in panchina dalla Haas, è un’opzione che stanno valutando. D’altronde Binotto e Mick si conoscono da quando il pilota faceva parte della Ferrari Driver Academy.

Considerazioni sulla situazione attuale in F1

Mattia Binotto si è lasciato andare anche ad alcune considerazioni pungenti riguardo all’andamento attuale di alcune Scuderie della F1.

Per quanto riguarda la RedBull, l’ex Team Principal Ferrari, sostiene che la sua era sia finita e il suo ciclo concluso, come è giusto e fisiologico che sia dopo anni di intramontabile grandezza.

Per quando riguarda la Ferrari, Binotto non rinnega nulla e conferma di aver vissuto anni importanti ed indimenticabili della sua carriera con la scuderia di Maranello, per cui ammette che avrà sempre un debole.

Sostiene anche di essere ancora felice come un tempo nel vedere trionfare i piloti Ferrari ma sottolinea che, nonostante gli errori commessi, lui stesso abbia dato un contributo importante per rendere la Rossa quello che sta dimostrando di essere oggi. Chissà cosa ne pensa Frederic Vasseur… 

“Fred ha saputo proseguire il progetto all’insegna della continuità, non ha rivoluzionato un’organizzazione strutturata e funzionale. Ha fatto anche scelte sue, ma lo ripeto: se la Ferrari vince sono contento perché conosco il team e so quanta fatica è stata spesa per portarlo a un certo livello”.

Inoltre, sottolinea che non avrebbe mai preso Hamilton in Ferrari, e che avrebbe focalizzato maggiori forze nell’accompagnare la crescita di Leclerc, ma capisce perché Hamilton abbia accettato. D’altronde, chi mai direbbe di no alla Ferrari?

Chi vincerà il mondiale secondo Binotto?

Parlando di pronostici, secondo Binotto a vincere il mondiale di F1 quest’anno sarà Max Verstappen che anche con un’auto meno prestante ha dato dimostrazione del suo talento. Mentre a vincere il titolo costruttori sarà la McLaren a cui riconosce il merito di aver fatto una buona stagione.

Audi l’anno prossimo non entrerà a gamba tesa facendosi largo tra le prime scuderie, dovrà piano piano guadagnarsi il suo spazio, prendere sicurezza e stabilizzarsi e questo è fisiologico. 

Secondo Binotto ci vorranno dai 5 ai 7 anni per capire davvero se Audi ha del potenziale o meno nell’affermarsi come una delle scuderie in grado di lottare per la testa del campionato, perciò possiamo dire che prima del 2030 non avremo modo di capire se la scommessa accettata da Binotto e da tutto il team Audi sia stata vincente o meno.

Ma non possiamo fare a meno che contare i giorni per poter dare il benvenuto ad una scuderia che sicuramente porterà una ventata di novità e freschezza sulla griglia di partenza.

Alessia Barra

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