Da diverse settimane ormai, la telenovela di Kylian Mbappé è il principale argomento di conversazione dei media in Francia. La volontà di non rinnovare l’attaccante francese è giunta alle orecchie di Leonardo, ex direttore sportivo del PSG, che ha rilasciato un’intervista al quotidiano L’Équipe in cui ha parlato del futuro del giocatore, oltre a lasciargli un “messaggio” che non lascia margini di interpretazione: è meglio che lasci Parigi, per il bene di tutti.
Un addio annunciato da tempo
L’addio di Mbappè al PSG non è una questione di “se”, ma di “quando” già da qualche anno. E tutto lascia credere che questa possa essere l’estate giusta. Leonardo lo ha confermato in una intervista rilasciata all’Equipe: “Per il bene del PSG, penso che sia giunto il momento che Mbappé se ne vada, qualunque cosa accada”, ha assicurato Leonardo, che poi ha sostenuto che il giocatore non è ancora riuscito a vincere la Champions League nei sei anni in cui è stato nella capitale francese. Glaciale il passaggio in cui l’ex dirigente spiega che il Paris-Saint-Germain esisteva prima di Kylian Mbappé e esisterà dopo di lui.
Mbappé è decisivo per vincere?
Resta da capire se il talento di Bondy sia davvero in grado di spostare gli equilibri nell’Europa che conta. I numeri dicono che il Campione del Mondo 2018 è a Parigi da sei anni e, in queste sei stagioni, ben cinque diversi club hanno vinto la Champions League: Real Madrid nel 2018 e 2022, Liverpool nel 2019, Bayern Monaco nel 2020, Chelsea nel 2021 e Manchester City nel 2023. Evidentemente, nessuno di loro aveva Mbappé tra le proprie fila. Leonardo abbraccia in toto le statistiche per la sua tesi: “Ciò significa che è totalmente possibile vincere questa competizione senza di lui “.
Vecchie ruggini
Fra Leonardo e Mbappé, al netto delle dichiarazioni, c’è un bel po’ di rancore che affonda le radici nell’esperienza del dirigente brasiliano al PSG che aveva cercato di liberarsi di Mbappé già nell’estate del 2021, quando il calciatore aveva manifestato la volontà di trasferirsi al Real Madrid. Il “no” della proprietà qatariota che ha anche in questa occasione, per la cronaca, l’ultima parola sulla vicenda, ha impedito che si concretizzasse l’addio. Ed è stato Leonardo a lasciare la capitale francese. Lo stesso ha spiegato di non serbare alcun tipo di rancore nei confronti di Mbappé nonostante sia stato uno dei motivi per cui il Psg lo abbia sollevato dall’incarico, ma sottolinea il comportamento, a suo giudizio, non irreprensibile, del calciatore: “Il suo comportamento negli ultimi due anni ha dimostrato chiaramente che non è ancora un giocatore in grado di guidare davvero una squadra. È un grande giocatore, un grande attaccante ma non un leader e costruire una squadra attorno a lui è difficile”.