La carriera e la vita di Michael Schumacher continuano ad affiorare nei ricordi di tutti quelli che hanno avuto il privilegio e l’occasione di lavorare al suo fianco
Da oltre nove anni è rinchiuso in una sorta di prigione dorata, Michael Schumacher. Il drammatico incidente di cui il sette volte campione del mondo di Formula 1 rimase vittima sulle nevi di Meribel durante le vacanze di Natale del 2013 ha stravolto non solo la sua esistenza, ma quella di tutta la sua famiglia. La moglie Corinna e i due figli Gina Maria e Mick hanno seguito fin dal quel momento la linea del silenzio e della riservatezza.
Nessuno di loro ha mai voluto parlare delle reali condizioni dell’ex fuoriclasse di Benetton e Ferrari, entrato in un lungo e oscuro tunnel fatto di continua assistenza e di imprescindibili terapie. A nessuno, ad eccezione di pochissime figure a cui Michael era particolarmente legato, tra i quali l’ex team principal della Ferrari, Jean Todt, è consentito andarlo a trovare all’interno della sua villa in Svizzera.
Tra le tante persone che Schumi ha incrociato nel corso della sua straordinaria carriera c’è anche un dirigente che ha avuto l’occasione di lavorare al suo fianco nella parte finale del percorso agonistico e professionale del fuoriclasse di Kerpen. Stiamo parlando di James Vowles, attuale team principal della Williams e per molti anni giovane dirigente alla Mercedes.
I ricordi di Vowles riguardano un periodo in cui il sette volte campione di Formula 1 non aveva più la possibilità di competere ad altissimi livelli: in quegli anni, parliamo del 2010 e poco oltre, le Frecce d’Argento non avevano ancora realizzato la super macchina alla cui guida Lewis Hamilton ha realizzato l’epopea di vittorie durata la bellezza di sei stagioni.
Volwes racconta di Schumacher proprio nei primi anni della Mercedes in Formula 1, dandone un ritratto per molti versi inedito e sconosciuto ai più: “Ho avuto il piacere e l’onore di lavorare a stretto contatto con Michael: era un uomo davvero incredibile con un’aura e una presenza completamente diversa da quello che si vedeva dall’esterno“, ha dichiarato Vowles al podcast di Sky Sports F1.
“Era una persona che aiutava la squadra ad andare avanti, ha avvicinato molto le persone del team“, ha proseguito l’attuale team principal della Williams. “Conosceva i compleanni di tutti e si prendeva davvero cura delle persone. la sua umanità era qualcosa di straordinario“.
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