La tragedia ha sconvolto tutti, non solo il mondo della Mma, delle arti marziali miste. Francis Ngannou, campione dei pesi massimi, ha perso il figlio di 15 mesi, Kobe. Lo ha annunciato lui stesso sui social, appena ha intuito che la notizia si stava diffondendo. “Troppo presto per andarsene, ma se n’è andato. Il mio bambino, il mio compagno, il mio partner Kobe era pieno di vita e di gioia. Ora giace senza vita. Ho gridato più e più volte il suo nome ma non risponde”, il grido di dolore di un padre. E ancora: “Accanto a lui ero la versione migliore di me stesso e ora non ho idea di chi sono. La vita è così ingiusta da colpirci dove fa più male. Come si fa ad affrontare una cosa del genere? Come puoi conviverci? Per favore aiutami se avete un’idea perché davvero non so cosa fare e come affrontare questa situazione”, ha concluso il fighter nel suo post pieno di dolore.
Tanti sono quelli che hanno voluto dedicare un pensiero a Ngannou: “Mi dispiace tanto apprendere della tua perdita Francis, le mie preghiere sono con te e la tua famiglia in questo momento”, è il pensiero di Conor McGregor. Così, invece, l’allenatore di Ngannou, Eric Nicksick: “Sono stati giorni pesanti, le parole non possono esprimere il dolore che tutti proviamo per la famiglia Ngannou in questo periodo. Per favore, tenete Francis e la sua famiglia nel vostro cuore, e possa questo essere un promemoria della fragilità della vita. Dite “ti amo” più spesso, il domani non è garantito”.
Un dolore immenso. Una sofferenza devastante nel cuore di un campione che già in passato ha dovuto superare tantissimi ostacoli. Partito dal Camerun, Ngannou ha attraversato con disperazione Niger, Algeria e Marocco sognando l’Europa per sfuggire alla povertà assoluta. Appena ha messo piede in Europa, ha dovuto affrontare anche la prova del carcere, in Spagna, per un ingresso illegale. Successivamente ha raggiunto la Francia in autobus. Ha avuto una grandissima forza di volontà fino a diventare campione del mondo dei pesi massimi nella Mma. Prestato alla boxe, nell’ottobre 2023 ha perso ai punti contro Tyson Fury, mentre nel marzo scorso è stato mandato al tappeto da Anthony Joshua.
Una sconfitta, quella contro Tyson Fury (campione del mondo Wbc), arrivata per split decision dopo un incontro spettacolare, equilibrato e avvincente. Tutti credevano fosse una farsa, in realtà il debutto nel mondo del pugilato di Ngannou non è stato da dimenticare. La vittoria di Tyson Fury non è stata unanime: si è imposto sul rivale per 96-93, 95-94, 94-95 dopo dieci riprese estenuanti. Ed è addirittura finito al tappeto nel corso del terzo round dopo aver preso un gancio sinistro. Il verdetto ha lasciato molti dubbi, anche perché per Tyson Fury, alias The Gypsy King, è stato probabilmente il successo meno meritato in carriera. Ha rischiato grosso, ma si è salvato dalla prima sconfitta in carriera e ha conservato l’imbattibilità (34 vittorie e un pareggio).
Invece, è andata peggio nell’incontro con Anthony Joshua. Il britannico aveva vinto con facilità e senza patemi. A dimostrazione di come si fosse allenato con serietà senza lasciare nulla al caso e, soprattutto, senza sottovalutare l’avversario. Cosa che, appunto, aveva fatto Fury presentandosi sul ring in pessime condizioni. Sta di fatto che a differenza del connazionale, Joshua ci ha impiegato pochissimo tempo a prendere le misure, non finendo sotto i colpi del camerunese e vincendo il match.
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