Approfondisci i Mondiali di Nuoto in Vasca Corta 2024: tecnica, record, protagonisti italiani e differenze con la vasca lunga
Dal 10 al 15 dicembre Budapest ospita i Mondiali di Nuoto in Vasca Corta, un evento che mette in evidenza le peculiarità di un formato competitivo molto diverso dalla classica vasca lunga da 50 metri. Le piscine corte, di soli 25 metri, richiedono una tecnica e una preparazione specifiche, tanto che spesso si afferma che il nuoto in vasca corta rappresenti quasi «un altro sport».
A prima vista, stili e distanze sembrano gli stessi delle gare in vasca lunga. Tuttavia, la realtà è molto diversa. In vasca corta, la gara è frammentata da un maggior numero di virate e fasi subacquee, elementi che rappresentano oltre la metà del percorso.
La virata è il movimento con cui i nuotatori si girano per cambiare direzione, mentre la subacquea consiste nel tratto percorso sotto il livello dell’acqua dopo il tuffo o la spinta a parete, muovendo gambe e braccia prima di emergere. In una gara di 100 metri in vasca corta, circa 60-70 metri sono coperti attraverso partenze, virate e subacquee, lasciando poco spazio al nuoto “tradizionale”.
Un esempio calzante è offerto dalla nuotatrice Ilaria Bianchi, che spiega come nei 100 metri farfalla in vasca corta esegua solo 7-8 bracciate per vasca. «Bisogna calcolare con precisione millimetrica ogni movimento per arrivare pronti alla virata», racconta.
Mentre alcuni atleti, come Bianchi, preferiscono le gare in vasca lunga per il ritmo più fluido e continuo, altri si sono specializzati nel formato corto, trovandolo divertente e stimolante. Tra questi c’è Marco Orsi, undici volte oro europeo in vasca corta. Per lui, queste gare rappresentano un mix di «potenza pura e tecnica di precisione».
Secondo Orsi, una virata ben eseguita può determinare una differenza di mezzo secondo, un margine decisivo in gare che si concludono in pochi minuti. Per gli specialisti, l’equilibrio tra massima intensità durante i brevi tratti di nuoto e il recupero di energie nelle virate e subacquee è fondamentale.
In vasca lunga, l’enfasi si sposta sulla capacità di mantenere un ritmo costante e una frequenza di bracciata ottimale. Su distanze più lunghe, come i 200 o i 400 metri, non si può spingere al massimo senza rischiare di esaurire le energie. Questo richiede uno stile più armonioso, che rende le gare in vasca lunga un’esperienza completamente diversa.
Le differenze si riflettono anche nei tempi record. Nei 100 metri stile libero maschili, il record in vasca lunga è di 46,40 secondi (Pan Zhanle), mentre in vasca corta scende a 44,84 secondi (Kyle Chalmers). Similmente, per le donne, la svedese Sarah Sjöström detiene il record in vasca lunga con 51,71 secondi, contro i 50,25 dell’australiana Cate Campbell in corta.
Le gare su distanze lunghe, come i 1.500 metri, sono particolarmente impegnative in vasca corta. Con 59 virate in 14-15 minuti, la gestione tecnica diventa essenziale. «Non so come facciano», ammette Bianchi, riferendosi agli atleti di queste discipline.
Nonostante la spettacolarità delle gare in vasca corta, questo formato riceve meno attenzione rispetto alla vasca lunga, che domina eventi come le Olimpiadi. Le competizioni in corta si concentrano tra l’autunno e l’inizio dell’inverno, lasciando il resto dell’anno alle gare su 50 metri.
«La stagione della vasca lunga è quella più ambita, anche per via dei premi più alti», spiega Bianchi. Tuttavia, lei e Orsi concordano sull’utilità della vasca corta per affinare la tecnica: virate e subacquee ben eseguite possono fare la differenza anche in vasca lunga.
I Mondiali in vasca corta di Budapest, in programma fino a domenica 15 dicembre, vedranno l’Italia schierare una squadra competitiva nonostante alcune assenze importanti, tra cui Nicolò Martinenghi, Thomas Ceccon e Gregorio Paltrinieri.
Tra gli atleti da tenere d’occhio ci sono Alberto Razzetti, che ha già conquistato un argento nella prima giornata, Simona Quadarella, Benedetta Pilato, Simone Cerasuolo, Lorenzo Mora e la giovane promessa Sara Curtis, appena diciottenne.
Le competizioni sono trasmesse in Italia da Rai Sport, sia in televisione che su RaiPlay, con batterie al mattino (ore 9) e finali nel pomeriggio (ore 17:30). Per il programma completo è possibile consultare i canali ufficiali.
Nonostante la minore visibilità rispetto alla vasca lunga, il nuoto in vasca corta sta guadagnando attenzione. «Il livello sta aumentando», afferma Orsi, segnalando un crescente interesse da parte degli atleti e del pubblico.
Con le sue caratteristiche uniche e la necessità di bilanciare tecnica e intensità, la vasca corta offre un’esperienza competitiva diversa, ma altrettanto entusiasmante, per atleti e spettatori.
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