Ha vinto l’argento nel salto in lungo ai Mondiali indoor di Glasgow, in Scozia. Mattia Furlani, a soli 19 anni, promessa dell’atletica azzurra, è atterrato a 8,22 metri conquistando un meraviglioso secondo posto alle spalle del greco Mitiadis Tentoglou. Qualcosa di meraviglioso, tanto per iniziare. L’ellenico ha ottenuto lo stesso risultato, ma si è portato a casa l’oro solo perché ha superato Furlani nel confronto della seconda misura. Ma al di là di come sia andata la gara indoor di Glasgow, il ragazzo di Marino, città di quasi 50mila abitanti alle porte di Roma, punta alle Olimpiadi di Parigi della prossima estate, quando si inizierà a gareggiare sul serio senza fare sconti a nessuno. Sì, Furlani è un predestinato. Il lunghista è il terzogenito di una famiglia che nel 2010 si è trasferita a Rieti dopo aver vissuto a Grottaferrata, sui Castelli Romani, e nota per i risultati della sorella Erika (vicecampionessa mondiale allieve nel 2013, bronzo europeo under 23 nel 2017). Il papà dell’azzurro è Marcello Furlani (altista da 2.27 nel 1985) e la mamma è Khaty Seck, velocista di origini senegalesi.
Tesserato per il Gruppo Fiamme Oro Padova, Furlani ha di fatto vissuto sempre sul campo di atletica anche se dagli otto ai 13 anni si è dedicato soprattutto al basket, altra sua grande passione. Ma a un certo punto, l’atletica ha preso il sopravvento nel suo cuore. Infatti, da cadetto ha iniziato a mostrare il suo talento in pedana, vincendo il tricolore nell’alto al primo anno di categoria, mentre nel 2020 è riuscito a stabilire la miglior prestazione nazionale Under 16 (2,10) e anche quella sui 150 metri (16,57). Però, il suo primo vero exploit risale alla finale degli Europei Under 20 nel 2021, contro atleti più grandi anche di tre anni, prima di salire a 2,17 per diventare il miglior sedicenne italiano di sempre. Nella stagione invernale 2022 il passaggio da una pedana all’altra: Furlani ha rivelato le sue qualità anche nel lungo saltando due volte 7,47 a soli cinque centimetri dal limite di categoria in sala. All’aperto con 7,87 ha tolto a Andrew Howe la migliore prestazione italiana allievi dopo 21 anni, incrementata di 26 centimetri, prima della doppietta d’oro agli Europei Under 18 di Gerusalemme: lungo con 8,04 e alto. Insomma, un predestinato, appunto.
Furlani non si è mai fermato. Anzi, ha proseguito con dedizione e convinzione la sua strada. L’azzurro ha stabilito il record europeo Under 20 al coperto del lungo nel 2023 con 7,99, quindi nella stagione outdoor è atterrato a 8,44 ventoso (+2.2), miglior misura under 20 della storia in ogni condizione, e 8,24 regolare per battere il record italiano juniores di Howe dopo 19 anni, poi ha vinto il titolo europeo Under 20 ancora a Gerusalemme con 8,23. Nel 2024 dopo aver ritoccato il suo record europeo Under 20 indoor (8,08) è diventato primatista italiano assoluto al coperto con 8,34 superando Howe (8,30 nel 2007). Nella vita di Mattia, naturalmente, non c’è soltanto l’atletica. Studia al liceo scientifico sportivo privato (al momento, non pensa all’università) e non ha ancora la patente. Per andare a trovare la fidanzata Giulia, da Rieti, si fa due ore di autobus. Questione di tempo: a metà marzo dovrebbe essere automunito, ma come si è visto non è mai stata la sua priorità.
“Cercherò di replicare quello che è successo. Il grazie va a tutte le persone che hanno lavorato per raggiungere questo risultato, a partire da mia mamma e allenatrice Kathy Seck: il merito in primis è suo. Ora bisogna continuare. Essere avvolto in questa bandiera tricolore fa un effetto pazzesco: l’ha avuta addosso chi ha fatto la storia, da Pietro Mennea a Gimbo Tamberi e Marcell Jacobs. È un grandissimo onore”, le sue parole dopo essersi messo l’argento al collo, sfiorando l’oro. Furlani con il fratello ha aperto un canale YouTube nel quale racconta le sue giornate, mentre sul proprio profilo Instagram ha quasi 50mila follower. Tifa Roma e ha ricevuto i complimenti per l’argento del club giallorosso che, lo scorso dicembre, lo aveva invitato allo stadio.
In molti pensano che Furlani stravolgerà in meglio l’atletica azzurra così come Jannik Sinner sta facendo con il tennis, dopo aver riportato in Italia la Coppa Davis (che mancava dal 1976, dal trionfo di Santiago del Cile) ed essere stato il primo italiano a vincere l’Australian Open, per poi ripetersi all’Atp di Rotterdam, conquistando il terzo posto nel ranking, sorpassando il russo Daniil Medvedev: “Non sono un esperto ma Jannik mi ha conquistato: è onesto, serio, ha una mentalità che ho visto solo a Gimbo. Mi ispira: i suoi sogni sono i miei”, le parole di Mattia. Che poi ha raccontato nuovamente la sua impresa: “Con Tentoglou non ho il rapporto che Gimbo ha con Barshim e questa non è l’Olimpiade. Sarei andato avanti a gareggiare, ma la rivincita me la prenderò presto, all’Europeo di Roma”. E ancora: “So bene la mole di lavoro che c’è dietro, ne rimane ancora molto da fare. È da 20 settimane che penso a questi Mondiali, Istanbul (Europei indoor, ndr) e Budapest (Mondiale all’aperto, ndr) sono state lezioni imparate, torno da Glasgow con una maggiore stabilità mentale, più forte”. Infine, alla Bbc ha concluso: “Entro in una nuova dimensione, mentale e fisica. Devo gareggiare, mi manca l’esperienza, vado in palestra anche se non sarò mai Hulk, ho aggiunto passi alla rincorsa però non ero ancora pronto, quindi me la tengo a 16 passi. Adesso so cosa valgo”.
Certo, non sarà facile avere la meglio del greco Tentoglou, campione olimpico e mondiale in carica. Ma Furlani ce la metterà tutta. Passo dopo passo, esattamente come nel tennis ha fatto Sinner, appunto. Ha imparato dalle sconfitte e ha iniziato a vincere una gara dopo l’altro, un torneo dopo l’altro, senza fermarsi (per ora). “Furlani è nato per saltare, in due anni diventerà il migliore: tecnicamente è già eccellente, la sua velocità crescerà”, ha detto di lui il campione olimpico e mondiale Tentogou. Insomma, le aspettative ci sono tutte. Per un 2024 meraviglioso. Da una competizione a un’altra, con destinazione Parigi, alle Olimpiadi francesi. Lì dove conquistare una medaglia farebbe già entrare Furlani nel firmamento dello sport italiano. Una nuova generazione di vincenti, pronta a fare sognare. Come accaduto a Gianmarco Tamberi e Marcell Jacobs a Tokyo nel 2021.
Lo spagnolo, dopo l'ultimo match con l'Olanda in Coppa Davis, ha fatto un discorso da…
Le Sprint Race stanno cambiando la MotoGP: Francesco Bagnaia rischia di perdere il Mondiale 2023…
Il tennista russo va per l’ennesima volta ko contro l’altoatesino e si lascia andare a…
Siparietto tra il numero uno al mondo e l'ex allenatore della Juventus: "Ho visto un…
Derby tra Torino e Milano per il futuro delle Nitto ATP Finals: una sfida tra…
Jannik Sinner conquista la seconda vittoria nelle ATP Finals, battendo Taylor Fritz e avvicinandosi alle…