TIRO A VOLO (Lima). Giornata completamente dedicata al Double Trap ai Campionati Mondiali di Lima di Tiro a Volo e responso amaro per i colori azzurri nella categoria senior. A meritarsi il diritto di accesso alla semifinale sono stati gli americani Derek Haldeman (141/150), Walton Eller (137), i cinesi Binyan Hu (137) e Hao Wang (135), il maltese William Chetcuti (136) ed il russo Vassily Mosin appaiati a quota 134. Nessuno degli azzurri ce l’ha fatta. Il migliore degli italiani è stato Antonino Barillà che non è riuscito a trovare la serie perfetta, non andando oltre il 28/30 della seconda. Nelle altre ha realizzato un 27, due 26 ed un 25 che sommati lo portano a quota 132. Per lui solo il decimo posto. Davide Gasparini ha iniziato male con un 23/30, molto al di sotto della sua media abituale. Ripresa la marcia con un 27 ed un 29, nella quarta serie è inciampato nuovamente in un 23 che ha vanificato sia gli sforzi fatti per recuperare che quelli messi in pedana per siglare un 29/30 nell’ultima serie. Con il totale di 131 punti è undicesimo. Anche per Daniele Di Spigno la giornata non è stata delle migliori. Il poliziotto di Terracina, già pluricampione del Mondo, è partito con due 26/30 prima di cadere su un 24 nella terza serie. Completando la giornata con un 28 ed un 24 si è attestato su una media di 26/30 chiudendo a 130 in tredicesima posizione. Complessivamente gli azzurri hanno totalizzato 393/450 sufficienti per salire sul terzo gradino del podio a squadre. Al primo gli Stati Uniti con 406 ed al secondo la Cina con 404.
Il titolo mondiale è andato allo statunitense Walton Eller che ha battuto in finale il russo Mosin, a ennesima dimostrazione delle sorprese di una nuova formula che annullando i risultati dei tiri di qualificazione apre il campo ad ogni possibile risultato, mentre lo sconto per il Bronzo è stato vinto dal cinese Binyan Hu sul connazionale Hao Wang.
Massimo BrignoloManager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.