NBA, 13 nuove leggende sono entrate nella Hall of Fame

Tra gli altri spiccano Vince Carter, Chauncey Billups e Michael Cooper, ma anche il compianto Jerry Wes,t che dopo essere stato eletto nella Hall of Fame sia da giocatore sia come membro della Nazionale olimpica del 1960, riceve una nuova onorificenza, la terza, come “Contributor”

La cittadina di Springfield, Massachusetts, famosa come la culla della pallacanestro, ha vissuto una delle serate più importanti del 2024, ospitando l’annuale cerimonia di induzione nella Hall of Fame del basket. Una tradizione che, per una notte, trasforma questa piccola comunità nella capitale mondiale della pallacanestro, celebrando le figure più iconiche dello sport. Quest’anno, la “Classe del 2024” ha visto l’ingresso di 13 nuovi membri, tra cui leggende come Vince Carter, Chauncey Billups e Michael Cooper, con l’aggiunta speciale di un tributo postumo a Jerry West, figura leggendaria del basket e simbolo dell’NBA.

Un Tributo a Jerry West

Jerry West, soprannominato “The Logo” per la sua inconfondibile silhouette utilizzata come simbolo dell’NBA, è stato onorato per la terza volta nella Hall of Fame, dopo esserci entrato come giocatore e membro della Nazionale olimpica del 1960. Questa volta, West è stato ricordato come “contributor”, per il suo straordinario contributo dietro le quinte, prima come giocatore e poi come dirigente. West, deceduto a giugno 2024 all’età di 86 anni, ha lasciato un vuoto profondo nel mondo del basket. Michael Cooper, anch’esso nuovo membro della Hall of Fame, ha voluto omaggiare West definendolo “qualcosa di assolutamente unico”. Il discorso di Cooper ha ricordato come West fosse non solo una leggenda del gioco, ma anche una figura guida per le generazioni future.

Vince Carter: Il Volo di Air Canada

Tra i nomi più attesi e celebrati della serata c’è stato sicuramente quello di Vince Carter, otto volte All-Star e icona globale del basket. Carter, noto per le sue schiacciate spettacolari e per la sua longevità nel gioco, ha regalato ai tifosi 22 anni di emozioni in NBA, giocando per squadre come i Toronto Raptors, i New Jersey Nets e gli Atlanta Hawks. Nel suo discorso di accettazione, Carter ha confessato quanto sia stato difficile ritirarsi dal basket professionistico, e ha citato una conversazione decisiva con Kobe Bryant, che lo ha aiutato a cambiare prospettiva sul ritiro. “Kobe mi ha fatto capire tante cose,” ha dichiarato Carter. “È stato fondamentale in un momento molto complesso della mia vita.” Le sue parole hanno suscitato un’emozione profonda tra il pubblico, soprattutto considerando la tragica scomparsa di Bryant nel 2020.

Chauncey Billups: Il Condottiero dei Pistons

Chauncey Billups, playmaker che ha guidato i Detroit Pistons al titolo NBA nel 2004, ha ricevuto applausi calorosi durante il suo discorso di ringraziamento. Ricordando la straordinaria cavalcata che portò i Pistons a sconfiggere i favoritissimi Los Angeles Lakers in quelle storiche Finals, Billups ha voluto rendere omaggio ai suoi compagni di squadra: Tayshaun Prince, Richard Hamilton, Rasheed Wallace e Ben Wallace. “Tra di noi ci siamo sempre considerati il miglior quintetto di sempre,” ha detto con un sorriso, ricordando quanto fosse speciale quel gruppo. Billups, terza scelta assoluta al draft del 1997, ha descritto Detroit come la sua seconda casa, un luogo dove ha trovato una famiglia cestistica e una comunità che lo ha accolto con affetto.

Michael Cooper: La Dinastia dei Lakers

Michael Cooper, ex giocatore dei Los Angeles Lakers e parte integrante della dinastia della squadra negli anni ’80, è stato un altro grande nome introdotto nella Hall of Fame 2024. Cooper, noto per le sue abilità difensive e la capacità di marcare i migliori avversari, ha vinto cinque titoli NBA con i Lakers e ha lasciato un’impronta indelebile nella storia della squadra. Nel suo discorso, ha voluto sottolineare l’importanza della difesa nel gioco del basket, un aspetto spesso trascurato rispetto agli attacchi spettacolari. Cooper ha inoltre ringraziato i suoi ex compagni di squadra, tra cui Magic Johnson e Kareem Abdul-Jabbar, con cui ha condiviso momenti indimenticabili.

Altri Grandi Protagonisti della Classe 2024

Oltre a Carter, Billups, Cooper e West, la Hall of Fame ha accolto altre figure leggendarie del mondo del basket. Tra questi, spicca Walter Davis, ex stella dei Phoenix Suns, noto per il suo tiro mortale dalla media distanza e il suo stile di gioco elegante. Davis, sei volte All-Star, ha avuto una carriera brillante in NBA e il suo contributo al gioco è stato finalmente riconosciuto con questo prestigioso onore.

Chauncey Billups
Chauncey Billups | Ansa – olympialab.com

Dick Barnett, due volte campione NBA con i New York Knicks, è un altro nome di rilievo della classe 2024. Barnett, celebre per il suo caratteristico tiro in salto a una gamba, ha giocato un ruolo chiave nelle vittorie dei Knicks negli anni ’70. Nel suo discorso, ha voluto ringraziare i compagni di squadra e ricordare quanto fosse speciale giocare al Madison Square Garden.

Seimone Augustus, leggenda del college basketball e icona della WNBA, ha rappresentato l’eccellenza del basket femminile. La sua introduzione nella Hall of Fame evidenzia l’impatto che ha avuto nel promuovere il gioco a livello femminile e la sua dedizione a portare il basket a nuovi livelli di visibilità e prestigio. Herb Simon, proprietario degli Indiana Pacers dal 1983, è stato onorato come “contributor” per il suo impegno nella gestione e nello sviluppo della franchigia. Durante il suo lungo mandato, Simon ha guidato i Pacers attraverso diverse epoche, mantenendo la squadra competitiva e ben integrata nella comunità di Indianapolis.

Le squadre leggendarie

La Naismith Memorial Basketball Hall of Fame, fondata nel 1959 a Springfield, Massachusetts, celebra le figure più leggendarie del basket. Oltre a giocatori e allenatori della NBA, accoglie personalità di ogni livello del basket, incluse squadre che hanno segnato la storia di questo sport. Tra queste, figurano i celebri Harlem Globetrotters (2002), la nazionale USA del 1960, il leggendario Dream Team del 1992 (2010) e la Nazionale USA femminile alle Olimpiadi del 1976 (2023).

Entrare nella Hall of Fame rappresenta il culmine della carriera per molti, testimoniando un contributo unico al gioco. Questo riconoscimento va ben oltre i successi maturati sul campo, onorando soprattutto coloro che hanno reso il basket uno sport globale e inclusivo, coinvolgendo anche il basket universitario, femminile e internazionale. L’inclusione nella Hall of Fame rappresenta un segno duraturo dell’impatto lasciato nel mondo del basket da un individuo o una squadra.

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