Record, vittorie, trofei e tanto altro, ma ancora un tabù da sfatare: nel 2025 Sinner è chiamato a superare l’ultima delle sue difficoltà
Primo posto nella classifica ATP raggiunto e consolidato, ben 73 vittorie conquistate su 79 match disputati, 2 Grandi Slam messi in bacheca, 3 ATP Master 1000, 2 ATP 500, il Six Kings Slam, le ATP Finals di Torino e, per concludere, il bis in Coppa Davis: il 2024 di Jannik Sinner è stato da leggenda del tennis, con numeri che fanno invidia anche ai più grandi di sempre di questo sport. Nonostante i problemi legati al caso doping, l’altoatesino ha fatto vedere a tutto il mondo il suo talento, ma, se guardiamo bene i suoi numeri, c’è ancora un aspetto su cui migliorare. Vediamo di cosa stiamo parlando.
Jannik Sinner, al termine di una stagione straordinaria, è già proiettato verso il prossimo anno. Dopo aver dedicato solo pochi giorni a vacanze e impegni con gli sponsor, si trasferirà a Dubai per prepararsi a una stagione ancora più ricca di successi. Per uno come lui, dotato di una dedizione al lavoro che pochi al mondo possono vantare e la voglia di diventare sempre più forti, siamo sicuri che uno degli obiettivi principali sarà quello di migliorare le prestazioni sulla superficie che finora gli ha regalato meno soddisfazioni: la terra battuta. Dei suoi 18 titoli in carriera, infatti, solo uno è arrivato su questa superficie: Umago 2022, dove in finale aveva sconfitto Carlos Alcaraz.
Nel 2024, Sinner ha faticato notevolmente su questa superficie. A Montecarlo è stato eliminato in semifinale da Stefanos Tsitsipas, iniziando ad accusare problemi all’anca che lo hanno poi costretto a saltare i tornei di Madrid e gli Internazionali d’Italia a Roma. Al Roland Garros, dove si è presentato con un allenamento ridotto, è stato sconfitto in semifinale da Carlos Alcaraz. Complessivamente, il rendimento sulla terra rossa è stato limitato rispetto al dominio mostrato sul cemento, dove è stato il protagonista assoluto della stagione.
D’altronde, Jannik è ben conscio delle sue difficoltà, tanto che quest’anno ne aveva parlato così: “La terra non è la superficie su cui mi sento più a mio agio. Gioco meglio sul cemento, ma questo non significa che non sia un buon giocatore su terra battuta”. Ora, però, è arrivato il momento di diventare il numero 1 anche qui.
Sulla terra battuta, Sinner fatica a sfruttare pienamente la sua arma principale: l’anticipo sulla palla, un aspetto in cui eccelle. Il rimbalzo più alto tipico di questa superficie gli impedisce di colpire nel modo abituale, rendendo il suo gioco meno incisivo rispetto a quanto accade su campi veloci o indoor. Anche in risposta, i suoi schemi aggressivi, basati su posizione avanzata e traiettorie, si sono rivelati meno efficaci. Su terra, infatti, il giocatore al servizio dispone di più tempo per preparare il colpo successivo, vanificando in parte l’impatto immediato delle sue strategie.
Sinner si concentrerà sulla preparazione per la terra battuta già durante l’off season a Dubai, con l’obiettivo di essere pronto anche sul piano fisico. Questa superficie, infatti, richiede un impegno atletico maggiore rispetto ad altre. È possibile che, al ritorno dal cemento americano, il suo team pianifichi una settimana di potenziamento fisico, valutando anche la possibilità di saltare il Masters 1000 di Montecarlo. Sebbene prestigioso, Montecarlo è l’unico torneo di questa categoria non obbligatorio e spesso viene escluso dai programmi di chi arriva in fondo ai tornei di Indian Wells e Miami.
Un segnale che fa pensare a una possibile rinuncia al torneo monegasco è la confermata partecipazione di Sinner all’ATP 500 di Monaco di Baviera, in programma dal 15 al 21 aprile, subito dopo Montecarlo. Questo potrebbe rappresentare una preparazione ideale, meteo permettendo, per gli Internazionali d’Italia, un obiettivo importante per Jannik. A Torino, poche settimane fa, Sinner ha percepito in maniera forte il calore del pubblico: “Ho iniziato a sentire il tifo già una settimana prima, quando ero qui per gli allenamenti, è stato fantastico”, ha raccontato. Con una base atletica consolidata a Monaco di Baviera e senza l’impegno di Montecarlo, potrebbe arrivare più fresco a Madrid e, soprattutto, a Roma, dove avrebbe maggiori possibilità di competere al massimo livello per conquistare il titolo, anche grazie al tifo che sarà tutto per lui.
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