Derby tra Torino e Milano per il futuro delle Nitto ATP Finals: una sfida tra tradizione e nuove opportunità
Mantenere un evento di rilevanza mondiale come le ATP Finals è una sfida cruciale per Torino. La città piemontese si prepara a ospitare la quarta edizione di questo prestigioso torneo, forte dei successi accumulati negli anni precedenti e della possibilità di accogliere il numero uno del ranking ATP. Tuttavia, lo scenario futuro non è privo di incertezze, con venti di cambiamento provenienti dal Medio Oriente e nuove sfide da affrontare.
Dopo un lungo periodo di dominio da parte di Londra, che ha ospitato l’evento dal 2009 al 2020, le ATP Finals hanno trovato una nuova casa in Italia. Torino, con il suo Palasport Olimpico (ora Inalpi Arena), ha dimostrato di essere all’altezza del compito, accogliendo i migliori tennisti del mondo.
Dal 2021, la città ha registrato risultati straordinari: un indotto triennale superiore a 450 milioni di euro e un ticketing che, nonostante le difficoltà della pandemia, ha generato circa 50 milioni di euro. Questi numeri testimoniano la capacità di Torino di trasformare l’evento in un successo economico e sportivo.
Uno degli elementi chiave del successo delle ATP Finals a Torino è la passione dei tifosi italiani. L’entusiasmo per il tennis è cresciuto grazie alle prestazioni di atleti locali come Jannik Sinner, che rappresenterà l’Italia nel singolo nell’edizione 2024, e la coppia Simone Bolelli-Andrea Vavassori nel doppio. La presenza di talenti nazionali ha contribuito a creare un legame unico tra il pubblico e il torneo, rendendo l’esperienza ancora più memorabile.
I numeri di spettatori sono cresciuti costantemente anno dopo anno. L’edizione 2023 ha visto un incremento di presenze del 15% rispetto al 2022, segno che l’interesse del pubblico per l’evento è in continua crescita. Le tribune della Inalpi Arena, durante le ATP Finals, si trasformano in un teatro di colori e cori, con tifosi pronti a sostenere i propri beniamini e a vivere l’emozione di vedere dal vivo i migliori tennisti del mondo.
Nonostante i successi, resta aperta la domanda su quanto tempo Torino potrà continuare a ospitare questo evento di rilievo. L’attuale accordo tra la Federazione Italiana Tennis e Padel (FITP) e l’ATP scade nel 2025, e le trattative per un rinnovo sono già in corso. La volontà di prolungare il contratto almeno fino al 2027 è stata espressa chiaramente, ma gli sviluppi futuri dipenderanno da diversi fattori.
Dal punto di vista federale, un’estensione biennale dell’accordo rappresenterebbe un passo importante per ammortizzare gli investimenti fatti, soprattutto quelli legati all’edizione inaugurale del 2021, fortemente segnata dalle restrizioni Covid-19.
Tuttavia, l’opzione più ambiziosa è quella di un rinnovo a lungo termine, con indiscrezioni che parlano di un possibile accordo fino al 2030. Questo garantirebbe non solo stabilità economica, ma anche un ulteriore consolidamento di Torino come una delle capitali europee del tennis.
Sostenitori di questa visione includono figure di spicco come Andrea Abodi, ministro per lo Sport e i Giovani, che ha sottolineato l’importanza di guardare al futuro con fiducia e lungimiranza. Angelo Binaghi, presidente della FITP, ha ribadito la volontà di mantenere l’evento in Italia, affermando che «la riconoscenza verso Torino è un valore fondamentale».
Le dichiarazioni di supporto da parte delle istituzioni rafforzano la posizione della città, ma il rinnovo dell’accordo richiederà un impegno significativo da parte di tutti gli attori coinvolti.
Un prolungamento fino al 2030 significherebbe non solo continuità, ma anche opportunità di pianificazione a lungo termine. Questo darebbe il tempo necessario per ottimizzare ulteriormente l’organizzazione, migliorare le infrastrutture e sviluppare nuove strategie per attirare sponsor e partner internazionali. La possibilità di ospitare l’evento per un decennio completo consoliderebbe Torino come un punto di riferimento stabile nel calendario del tennis mondiale.
Se Torino non riuscisse a rinnovare il contratto, altre città europee potrebbero subentrare come sede delle ATP Finals. Tra queste, Milano emerge come una seria candidata. La città lombarda potrebbe sfruttare la nuova arena di Santa Giulia, una struttura all’avanguardia che sarà pronta per le Olimpiadi invernali Milano-Cortina 2026.
Con una capienza di 15.000 posti, l’arena diventerebbe il più grande teatro indoor d’Italia, offrendo un ambiente ideale per ospitare eventi di questa portata.
Milano rappresenta una valida alternativa, ma Torino conserva un vantaggio significativo grazie all’esperienza maturata e ai successi delle edizioni precedenti. Inoltre, il supporto dei tifosi italiani e l’impatto economico generato dall’evento sono elementi difficili da ignorare nella valutazione delle opzioni future.
Tuttavia, Milano potrebbe puntare su un approccio innovativo, proponendo eventi collaterali e iniziative che coinvolgano il pubblico anche al di fuori delle partite, creando un festival del tennis a tutto tondo.
Un altro fattore che potrebbe influenzare il futuro delle ATP Finals è l’interesse dell’Arabia Saudita per il tennis mondiale. Il Paese del Golfo sta investendo massicciamente nello sport come parte della sua Vision 2030, un piano strategico volto a diversificare l’economia e migliorare l’immagine internazionale del regno. Nel 2024, l’ATP ha annunciato una partnership con il Public Investment Fund (PIF), il fondo sovrano saudita, per promuovere il tennis a livello globale.
L’Arabia Saudita ha già fatto passi significativi, ospitando le Next Gen ATP Finals a Riad e le WTA Finals, precedentemente organizzate in altre località. Questo dimostra la volontà del Paese di posizionarsi come un attore chiave nel mondo del tennis. Per mantenere le ATP Finals in Italia, sarà quindi fondamentale agire con tempestività e investire strategicamente. In caso contrario, il rischio di perdere un evento di tale portata potrebbe avere ripercussioni negative sia a livello sportivo che economico.
Oltre al prestigio sportivo, le ATP Finals rappresentano un motore economico di rilievo per le città ospitanti. Torino ha beneficiato di un indotto significativo, che ha generato opportunità per settori come il turismo, la ristorazione e il commercio locale. Durante l’evento, gli hotel registrano il tutto esaurito, i ristoranti accolgono tifosi e turisti da ogni parte del mondo e le attività commerciali godono di un notevole incremento delle vendite.
Inoltre, l’evento ha un impatto mediatico notevole, con una copertura televisiva internazionale che promuove non solo il torneo, ma anche la città di Torino come destinazione turistica e culturale. Gli organizzatori stimano che ogni edizione generi centinaia di milioni di contatti mediatici in tutto il mondo, aumentando l’attrattività della regione per investitori e visitatori.
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