La Ferrari va alla ricerca di riscatto ma intanto per la scuderia di Maranello arriva un annuncio esplosivo: “Non serve”, il Cavallino Rampante può farne a meno
Non l’anno che si aspettavano in casa Ferrari. A Maranello erano convinti di aver progettato la macchina giusta per competere con la Red Bull, dopo esserci riusciti soltanto per metà stagione lo scorso campionato. La pista però, anche questa volta, ha detto altro: il Cavallino Rampante ha visto crescere il gap dalla monoposto austriaca e si è ritrovato anche Aston Martin e Mercedes quantomeno allo stesso livello, se non addirittura più performanti.
Ecco allora che il nuovo team principal Vasseur va alla ricerca della quadra per far esplodere tutto il (finora presunto) potenziale della SF23. A Maranello però l’umore non può che essere nero con Sainz e, soprattutto, Leclerc che si aspettavano di avere la vettura giusta per poter lottare finalmente per il titolo. Non solo i piloti, ma anche i tifosi non possono essere felici e serve una sterzata per far tornare il sorriso.
Ecco allora che ci pensano le indiscrezioni del mercato piloti ad accendere la fantasia. L’ultima ed esplosiva riguarda un possibile approdo di Lewis Hamilton a Maranello: il sette volte campione del mondo ha il contratto in scadenza con la Mercedes e gli sarebbe stato prospettato un accordo da 45 milioni di euro a stagione. Una coppia Hamilton-Leclerc farebbe sognare i tifosi della rossa, ma c’è anche chi ‘boccia’ l’arrivo di Hamilton.
Ferrari, Patrese convinto: “Hamilton non serve”
Tocca a Riccardo Patrese, intervistato da Leo Turrini per il ‘Quotidiano Nazionale’, a gettare acqua sul fuoco Hamilton. Per l’ex pilota un arrivo del britannico non cambierebbe le cose in Ferrari e non potrebbe aiutare la scuderia di Maranello a ritornare vincente.
Nessun dubbio sulle qualità di chi ha vinto sette volte il titolo Mondiale, ma sull’impatto di un pilota nella nuova Formula 1. Così Patrese dice che “non lo prenderei in Ferrari. Lui è ancora un campione, ma a Maranello non hanno bisogno di un pilota top, ma di una macchina top“. Insomma più che il manico conta la vettura e Patrese spiega bene il motivo: “Hamilton è un vincente ma c’è una cosa che non si è ancora capito: da quando i test sono stati aboliti, il pilota non incide più sullo sviluppo di una vettura come accadeva in passato“.
Così per l’ex pilota, se proprio la Ferrari ha la possibilità di fare una spesa folle, dovrebbe cambiare obiettivo rispetto ad Hamilton: “Se hanno tutti quei soldi da spendere – il suo suggerimento – lo utilizzino per Adrian Newey: la macchina conta più del pilota“.