Il Mondiale di nuoto ha inizio. Dopo essere stati posticipati dal 2022 al 2023 a causa del Covid, Fukuoka è pronta ad ospitare i World Aquatics Championships che mettono insieme, per stessa volontà della FINA, le discipline legate all’elemento acqua, declinate in tutte le categorie come il nuoto in piscina ed acqua libera e il torneo di pallanuoto.
Curiosamente, chi vincerà i mondiali di Fukuoka potrà fregiarsi del titolo per appena sei mesi. Scherzi del calendario che ha pagato una serie di tasse legate alla tempistica dopo l’effetto domino generato dallo slittamento delle Olimpiadi di Tokyo. Il calendario è adesso così “corto” da comprimere in sei mesi i mondiali di Fukuoka e quelli di Doha, in programma a febbraio 2024. Elemento che non toglie un goccio di fascino alla competizione iridata che metterà anche in palio i primi pass in ottica Parigi 2024, un traguardo che vale come e più di una medaglia d’oro
Come da comprovata tradizione, la disciplina che è considerata la regina dell’evento, ovvero il nuoto, si disputerà nella seconda settimana. Ci si presenta a bordo vasca dal 23 al 30 luglio, giorno di chiusura della manifestazione. Il torneo di pallanuoto invece coprirà le due settimane di competizioni. Palla a centro vasca il 16 luglio per le donne, il 17 per gli uomini, mentre le finali sono programmate per il 28 e 29 luglio. Gli azzurri arrivano in Giappone con grandi aspettative anche se la sensazione è che questa nazionale, per quanto competitiva come dimostrato a Cracovia, sia un po’ meno performante delle precedenti: il record di 406 medaglie conquistate, frutto di 125 ori, 137 argenti e 144 bronzi, è in attesa di essere ritoccato verso l’alto.
In questo senso, replicare Budapest, dove l’Italia colse 22 medaglie e 9 ori che valsero il terzo posto nel medagliere dietro a USA e Cina, appare complicato ma vi sono elementi che lasciano ben sperare, specialmente nel nuoto dove coltivano ragionevolmente l’idea di arrivare a medaglia, Martinenghi (100 rana), Ceccon (100 dorso), Pilato (100 rana). Da potenziale medaglia anche la Quadarella (800 e 1.500) e Miressi (100 stile). E poi c’è lui, il re: Greg Gregorio Paltrinieri, impegnato sia in vasche che in acque libere rispettivamente nei 1500 e nei 10km. Gara che mette in palio il pass olimpico. Legittimamente alte anche le ambizioni della pallanuoto, dopi il secondo e il quarto posto colto a Budapest un anno fa: l’obiettivo è la finale, per essere sicuri di centrare l’obiettivo Parigi 2024 con un anno d’anticipo.
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