CERCHI E PALAZZI (Torino). Tra esattamente cinque mesi, il 7 settembre, a Buenos Aires i membri del Comitato Olimpico Internazionale sceglieranno la città che ospiterà i Giochi olimpici estivi del 2020. Un anno fa l’Executive Board del CIO ha compiuto una prima scrematura delle candidature: ritiratasi dalla corsa Roma per il mancato appoggio – doverosa la scelta alla luce dello stato di crisi del paese – del governo Monti, furono scartate le candidature di Baku, non ancora considerata pronta per ospitare un evento di tale portata, e Doha che aveva proposto un periodo di svolgimento al di fuori della finestra prevista dal CIO.
Sono solo tre, quindi, le candidature in corsa e si tratta del numero inferiore sin dal 1981 quando solo Seul e Nagoya furono in corsa per le Olimpiadi del 1988. Tokyo, Madrid e Istanbul le candidate, tutte con una storia di candidature sconfitte alle spalle. Tokyo e Madrid sono già entrate nel ballottaggio finale per i Giochi del 2016 poi assegnati a Rio de Janeiro mentre Istanbul nel recente passato ha già presentato la candidatura ben quattro volte.
Nel mese di marzo la commissione di valutazione del CIO ha concluso le sue visite di valutazione nelle tre possibili sedi e, pur considerando il fatto che potrebbe essere possibile un secondo tour, è in fase di preparazione la relazione di valutazione che sarà ufficializzata a Losanna a luglio. Secondo GamesBids, il più autorevole sito al mondo per l’analisi delle candidature, e il suo BidIndex che in passato si è dimostrato in grado di prevedere l’andamento e le scelte dei membri del CIO, la favorita al momento sembra essere Istanbul che, sulla base dei 100 e più parametri presi in considerazione, ha dalla sua una economia più florida delle sue rivali, un forte supporto delle istituzioni e la rinuncia a candidarsi ai Campionati Europei di calcio del 2020 per focalizzarsi sulla chance olimpica.
Poco più indietro, in una corsa che, come sempre, sarà tesa fino all’ultima curva, il BidIndex pone Tokyo, la cui candidatura nata sull’onda della reazione allo tsunami del 2011 potrebbe proprio trovare un ostacolo in questa debolezza di fronte agli eventi naturali e alla vicinanza temporale con i Giochi Invernali del 2018 assegnati alla vicina PyeongChang. Staccata al momento appare Madrid che paga la crisi economica che sta sta ancora attraversando il sud Europa.