Nato con un problema genetico che ha portato i suoi genitori a decidere di amputargli entrambe le gambe sotto le ginocchia quando aveva 11 mesi, Oscar Pistorius ha raggiunto la fama mondiale correndo alle Olimpiadi di Londra 2012 con due protesi in carbonio. Una storia di sport. Poi però la vita dell’atleta sudafricano ha preso una piega diversa e dalle pagine sportive è passato a quelle di cronaca, prima nera e poi giudiziaria: l’ultima, riguarda lo status dell’atleta paraolimpico che può tornare a godere della condizionale.
Pistorius sta scontando una pena per aver ucciso Reeva Steenkamp nella sua casa di Pretoria il giorno di San Valentino del 2013. Secondo la ricostruzione dei fatti, l’atleta ha esploso dei colpi di arma da fuoco attraverso la porta chiusa del bagno e, durante il processo, ha tentato invano di difendersi dall’accusa di omicidio. La sua tesi di essere andato nel panico quando ha scambiato Steenkamp per un ladro entrato in casa dalla finestra del bagno non ha convinto la corte e dopo un processo che ha attirato l’attenzione dei media di tutto il mondo, Pistorius è stato inizialmente condannato nell’ottobre 2014 a cinque anni di carcere per omicidio colposo. La Procura ha presentato ricorso contro la sentenza. Nel novembre 2015, la Corte Suprema d’Appello del Sud Africa ha annullato tale condanna e lo ha dichiarato colpevole di omicidio, rinviando il caso al tribunale di prima istanza che, nel luglio 2016, ha condannato Pistorius a sei anni di prigione. Tuttavia, dopo un nuovo ricorso da parte della Procura, la Corte Suprema d’Appello nel novembre 2017 ha aumentato la pena a quindici anni, il minimo previsto dalla legge in caso di omicidio salvo situazioni eccezionali.
Oscar Pistorius aveva chiesto alla Corte Costituzionale di essere dichiarato idoneo all’ottenimento della libertà condizionale già lo scorso anno ma la sua richiesta era stata rigettata. Questa volta invece ha ottenuto il “sì” della Corte. Pistorius ha avanzato la richiesta all’Alta Corte di Pretoria nel 2022 sostenendo di aver scontato più della metà degli anni della sua pena: il 31 marzo, la commissione per la libertà vigilata ha concluso che il detenuto non avesse completato il periodo minimo di detenzione. Pistorius ci ha riprovato e la Corte Costituzionale ha confermato che entro il 21 marzo 2023 il querelante aveva scontato metà della sua pena e dunque ha diritto alla libertà condizionale. L’inizio di una nuova vita.
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