Italia Femminile di pallavolo, che delusione. La nazionale di Mazzanti non ha centrato neanche l’obiettivo minimo prefissato prima dell’Europeo giocato da campionesse in carica. Legittimo pensare di arrivare a difendere l’oro conquistato nella precedente edizione. In alternativa, era perlomeno doveroso salire sul gradino più basso del podio. Né l’uno, né l’altro.
Un flop inatteso, quello azzurro, che ha spento totalmente la luce dopo la semifinale con la Turchia. Al primo vero ostacolo di una certa caratura tecnica, la nazionale del CT Mazzanti si è incagliata, perdendo completamente la rotta e calando a picco. Ha perso la semifinale con la Turchia al Tie Break dopo essere stata sul 18-14 e dilapidando il prezioso vantaggio. E quindi si è consegnata totalmente all’Olanda, perdendo la finale per il terzo posto 3-0. È vero che la “finalina” è una di quelle partite che nessuno vuole giocare, ma è altrettanto innegabile che ci sia una medaglia in palio e modo e modo di approcciare all’impegno.
Inevitabile che, alla luce di un risultato largamente inferiore alle attese, l’imputato principale sia il Commissario Tecnico. Davide Mazzanti ha avuto a disposizione una delle rose più talentuose degli ultimi anni, ma ha scelto sul filo del rasoio. Convocazioni che si sono rivelate un’arma a doppio taglio che ha lasciato ferite difficili da tamponare. In primis, la decisione di puntare tutto sulla Antropova nella semifinale, salvo poi ricorrere alla Egonu a partire dalla metà del secondo set. Il secondo capo di imputazione è la gestione del gruppo. Per stessa ammissione di Mazzanti, dopo il Mondiale il commissario tecnico non aveva più la squadra in mano né la fiducia totale e incondizionata di alcune senatrici. Ha scelto dunque, con il benestare della Federazione, di rifondare, puntando sull’entusiasmo e la qualità delle giovani che è stato sufficiente sino a che l’asticella delle difficoltà si è innalzata in modo direttamente proporzionale alla pressione. E il talento, quando la palla scotta, non basta: serve anche chi abbia la capacità di raffreddarlo. La squadra invece si è surriscaldata sino a sciogliersi e scollarsi nel momento di massima tensione.
Il quarto posto all’Europeo lascia in eredità anche altre difficoltà: occorre cementificare e in fretta un gruppo che ha mostrato diverse crepe non solo da un punto di vista tecnico ma anche e soprattutto a livello di collettivo. Il tempo non c’è, perché solo poche settimane separano le azzurre dal torneo di qualificazione alle Olimpiadi. Ancora due i posti in palio per Parigi 2024 nel torneo in programma a Lodz. A giocarseli, otto squadre. Fallire anche questo obiettivo sarebbe una nuova “impresa”. Ipotesi che nessuno vuole prendere in considerazione…
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