BARCELLONA 2013. Nel pomeriggio d’Argento di Federica Pellegrini, altri due nuotatori azzurri vivono la loro finale. Nei 50 rana Mattia Pesce è ottavo in 27″53. Il campione italiano non è riuscito ad avvicinare il primato personale di 27″32 timbrato agli assoluti indoor di aprile a Riccione. “I 50 rana sono come la finale di un mondiale di calcio decisa dai rigori ad oltranza. Un errore e sei fuori – dice il ventitreenne azzurro – Sono contento per aver raggiunto la mia prima finale mondiale e so dove e come lavorare per continuare a crescere”. Ha vinto il sudafricano Cameron Van der Burgh, già d’argento nei 100, in 26″77.
Il programma pomeridiano è chiuso dagli 800 stile libero con Gregorio Paltrinieri. Il vicecampione europeo nuota in 7’50″29 e non è contento. Come da pronostico vince il cinese Sun Yang in 7’41″36, seguito dallo statunitense Michael McBroom in 7’43″60 e dal canadese Ryan Cochrane in 7’43″70. Gregorio, peraltro campione d’Europa in vasca corta e lunga dei 1500, è sesto. “Ho nuotato sotto tono. Mi aspettavo di abbassare il personale di 7’48″22 invece ho faticato più del previsto – racconta l’azzurro che il 5 settembre compirà 19 anni – Non ho avvertito buone sensazioni. Mi riesce meglio nuotare al mattino che al pomeriggio. Strano. E’ vero che ho preparato i 1500 e ho saltato la metà degli allenamenti negli ultimi due mesi per gli esami in Polizia e di maturità, ma non vorrei provare le stesse sensazioni nei 1500. Sapevo che era un anno difficile. Che l’importante era mantenere lo stato di forma il più a lungo possibile per dedicarmi totalmente al nuoto dal settembre prossimo. Però continuo a credere in un risultato importante nei 1500. So di essere competitivo e voglio dimostrarlo”.