SOCHI 2014. Saranno diciotto i titoli paralimpici assegnati a Sochi nel Biathlon. Il programma prevede tre gare in campo maschile, tre gare in campo femminile – 7,5 km, 12,5 km e 15 km. La distanza più breve prevede due sessioni di tiro e nel caso di bersagli mancati prevede un giro di 150 metri di penalità, la distanza intermedia – ancora con il giro di penalità – prevede quattro sessioni di tiro mentre la lunga distanza prevede come penalità un minuto come avviene nell’Individuale del Biathlon olimpico su quattro sessioni di tiro.
Tre sono le categorie basate sulla disabilità, come ormai definito con le Paralimpiadi di Torino. Seduti (Sitting) è la categoria degli sciatori che, a causa di paraplegia o doppia amputazione, non sono in grado di reggersi e al posto degli sci, usano un attrezzo chiamato monosci, costituito da un sedile montato su uno sci e dotato di sospensioni e apposite imbragature. In questa categoria i biathleti possono scegliere se sparare in piedi o distesi a terra. Nella categoria In piedi (Standing) gareggiano gli sciatori con disabilità fisiche che sono in grado di reggersi almeno su una gamba, anche con l’uso di protesi. Tutti i tiri sono previsti in posizione a terra. La terza categoria è riservata ai Disabili Visivi che utilizzano la normale attrezzatura da sci e gareggiano accompagnati da una guida. Nella fase di tiro, a terra, gli atleti di questa categoria utilizzano una attrezzatura che si basa su un segnale acustico che aumenta di intensità quando il bersaglio si avvicina al centro del mirino.
Come è ormai pratica comune nelle prove di Coppa del Mondo e ai Campionati Mondiali, un sistema di compensazione permette di poter fare gareggiare nella stessa categoria livelli di disabilità differente. Il sistema si basa su un fattore di moltiplicazione numerico da applicare, a seconda del grado di disabilità riconosciuto, al solo tempo di gara (non quindi ai minuti di penalità nella gara di lunga durata) al fine di avere la classifica finale.
Un biathleta e una biathleta rappresenteranno l’Italia alle Olimpiadi di Sochi.
Enzo Masiello – Quarantacinquenne di Matera è alla sua terza Paralimpiade invernale dopo tre Paralimpiadi estive nelle quali ha vinto la medaglia di Bronzo nei 5000 metri di Atletica a Barcellona 1992, l’Argento nei 10 km e il Bronzo nei 15 km a Vancouver 2010 nello Sci di Fondo. Ai Campionati Mondiali di Fondo del 2011 di Khanty Mansiysk ha vinto la medaglia d’Argento nella 10 km e il Bronzo nella 15 km mentre lo scorso anno a Solleftea ha conquistato l’Argento nella 10 km. La paraplegia dovuta ad un incidente automobilistico lo farà gareggiare nella categoria Seduti nei 12,5 e nei 15 km, oltre che nei 10 e nei 15 km dello Sci di Fondo.
Pamela Novaglio – Quarantatreenne di Brescia è alla sua terza Olimpiade dopo Torino 2006 dove chiuse al decimo posto nel medio e settimo posto nel lungo e Vancouver 2010 (ottava nel lungo e decima nel corto oltre al diciassettesimo posto nella Sprint di Fondo. Soffre di una paralisi al braccio sinistro e parteciperà a Sochi, nella categoria In Piedi, a tutte e tre le prove del Biathlon.