C’è un’allerta caldo per l’Olimpiade di Parigi 2024, che inizierà il 26 luglio, tra poco più di un mese. E sono davvero troppi i rischi da caldo per la salute degli atleti. Le alte temperature, dicono gli scienziati, potrebbero portare i concorrenti a collassare e, nel peggiore dei casi, a morire durante i Giochi Olimpici. Questa tragica ipotesi è contenuta nell’avvertimento di 11 atleti olimpici, tra i quali i vincitori di cinque campionati del mondo e sei medaglie olimpiche, che si sono riuniti con scienziati del clima e fisiologi del calore per illustrare la minaccia rappresentata dal caldo estremo per gli sportivi, nel rapporto “Rings of Fire”.
Le dichiarazioni
“Per gli atleti le conseguenze possono essere varie e di ampia portata, da problemi più piccoli che incidono sulle prestazioni, come l’interruzione del sonno e i cambiamenti dell’ultimo minuto negli orari degli eventi, ad impatti sulla salute più gravi, stress da caldo e lesioni. Con le temperature globali in continuo aumento, il cambiamento climatico dovrebbe essere considerato sempre più come una minaccia esistenziale per lo sport”, ha affermato Lord Sebastian Coe, presidente di World Athletics e quattro volte medaglia olimpica. “Non è nel Dna di un atleta fermarsi e se le condizioni sono troppo pericolose penso che ci sia un rischio di incidenti mortali”, ha aggiunto Jamie Farndale, giocatore di rugby a sette per la Gran Bretagna.
Quelli di tre anni fa, a Tokyo nel 2021, sono stati “i più caldi della storia”, con temperature che hanno superato i 34 gradi C e un’umidità che ha sfiorato il 70%, con gravi rischi per la salute dei concorrenti. I Giochi di Parigi, avvertono sempre gli esperti, potrebbero addirittura superare questo record, visti i picchi di calore record degli ultimi mesi. Secondo il Copernicus Climate Change Service dell’Ue, il 2023 è stato l’anno più caldo mai registrato e il 2024 sembra mostrare lo stesso trend.
L’allerta caldo
Questo rapporto, inoltre, contiene cinque raccomandazioni per le autorità sportive. Tra queste: programmare in modo intelligente per evitare il caldo estremo; tenere al sicuro atleti e tifosi con migliori piani di reidratazione e raffreddamento; dare agli atleti la possibilità di esprimersi sui cambiamenti climatici; incrementare la collaborazione tra enti sportivi e atleti per le campagne di sensibilizzazione sul clima; rivalutare la sponsorizzazione dei combustibili fossili nello sport.
Ci sono casi di atleti che, purtroppo per loro, sono stati sopraffatti dal caldo. L’atleta giapponese e campione del mondo 2019, Yusuke Suzuki, ha spiegato come le conseguenze del colpo di calore abbiano fatto deragliare i suoi sogni olimpici a Tokyo e abbiano avuto un profondo impatto personale e professionale, anche sulla sua salute fisica e mentale. Pragnya Mohan, la più grande atleta di triathlon della storia indiana, ha raccontato di non potersi più allenare nel suo Paese a causa del caldo estremo. Tra gli altri atleti presenti nel rapporto anche l’italiana Elena Vallortigara, medaglia di bronzo ai Campionati mondiali del 2022 nel salto in alto. Redatto da Basis e FrontRunners, il rapporto si conclude esortando la comunità sportiva ad “affrontare queste preoccupazioni e ad attuare una serie di raccomandazioni suggerite dagli atleti per garantire la sicurezza e il benessere dei concorrenti. È urgente ascoltare le loro voci e porre maggiore enfasi sulla loro protezione in seguito all’intensificarsi dei problemi climatici”.