Dodici anni fa, a Londra 2012, era arrivato il primo posto di Daniele Molmenti (dal 2017 direttore tecnico della Nazionale). Adesso esultiamo per la magia di De Gennaro
Dopo Daniele Molmenti, oro olimpico a Londra 2012 (e dal 2017 direttore tecnico della Nazionale), le Olimpiadi ci regalano l’oro nella canoa slalom K1 di Giovanni De Gennaro. “Sì, è stata una giornata da film, sono contentissimo: l’obiettivo era la medaglia, era questo quello principale. Poi è arrivato l’oro e non ci volevo credere e ho realizzato, poco alla volta, quello che ho fatto”, sono le sue prime parole.
Felicità d’oro
De Gennaro ha raccontato il momento vissuto poco prima di avere l’ufficialità del primo posto: “Dopo l’ultimo atleta non ho più capito niente, ho capito che mi stavo giocando qualcosa di importante. Quando è uscito l’ultimo avversario, ho visto molta gente venirmi incontro e mi sono quasi spaventato. Che consigli mi ha dato Daniele? Mi ha dato i consigli giusti, altrimenti non saremmo qui dopo Tokyo 2020. Lì non siamo riusciti a concretizzare. Abbiamo lavorato di più. La differenza l’ha fatta la squadra, secondo me. Siamo stati circondati da gente che ci supportavano”.
E sulla gara ha aggiunto: “La mia manche è andata abbastanza bene fino alla tre quarti, poi ho commesso un piccolo errore. Sono stato bravo a valutare il momento. Ho evitato la penalità e fatto una seconda retro. Se avessi toccato una corda, avrei preso una penalità di due secondi e sarei arrivato terzo. Ha pagato mantenere la mia lucidità”.
I trionfi di Roncadelle
In pochi minuti Roncadelle, paese di 9.200 abitanti in provincia di Brescia, ha festeggiato due ori. Quello di Giovanni De Gennaro, appunto, e quello di Alice Bellandi nel judo fino a 78 chili. “Roncadelle ha tanti ori quanti la Germania? Non dico nulla perché ci sono ancora altri atleti che gareggeranno provenienti dallo stesso mio paese. Spero non sia finita. A chi dedico questo trionfo? La medaglia è dedicata al mio allenatore Gianni, che ci ha lasciato 10 anni fa in canoa mentre eravamo in un viaggio in Nepal. Mi ha cresciuto, gli devo tutto. Mi ha fatto innamorare di questo sport. Era uno dei miei migliori amici e mi ha trasmesso tutto quello che sono. Sono sicuro che oggi mi ha aiutato a raggiungere questo risultato”.
Infine, sulle difficoltà di allenarsi in Italia, De Gennaro ha concluso: “In Italia non ci sono tanti punti nei quali allenarsi? Seriamo ce ne siamo di più. Noi ci divertiamo a fare questo sport. Abbiamo due centri federali validi e sarebbe bello avere degli impianti moderni e artificiali, come quelli nei quali gareggiamo sulle Olimpiadi. Perché ogni volta ci dobbiamo adattare a questo tipo di percorso e questa volta ci siamo riusciti e abbiamo fatto le modifiche alla barca. Perché i bambini dovrebbero praticare la canoa? Perché è lo sport più bello del mondo”. E con una medaglia d’oro così perché non credergli. Un trionfo meraviglioso davvero, atteso ben 12 anni. Da quello di Daniele Molmenti a Londra, appunto, nel 2012.