Parigi 2024, Frank Chamizo ci sarà all’Olimpiade dopo lo scandalo arbitrale

Adesso è ufficiale (e la soddisfazione è tanta): Frank Chamizo parteciperà all’Olimpiade di Parigi. In seguito alle riallocazioni delle quote per i Giochi Olimpici nella categoria dei 74 kg, è stato selezionato l’atleta azzurro: era il migliore in classifica tra quelli esclusi al preolimpico europeo di Baku dello scorso aprile. È stata bocciata la posizione di due campioni: il russo Zaurbek Sidakov, campione a Tokyo e del mondo nel 2023 e il bielorusso Magomedkhabib Kadzimahamedau, argento a Tokyo. Entrambi non hanno superato il vaglio della commissione del Cio che studia il passato di russi e bielorussi ed ha trovato prese di posizione favorevoli alla guerra.

Frank Chamizo
Frank Chamizo | ansa epa @Szilard Koszticsak

La vicenda che aveva visto protagonista Chamizo era stata molto discussa: il lottatore era stato sconfitto dall’azero Bayramov a causa di una svista arbitrale proprio nel torneo che valeva la qualificazione olimpica. Chamizo denunciò anche di aver respinto un tentativo di corruzione, parlando di un’offerta da 300 mila dollari per perdere. Adesso, invece, Chamizo potrà gareggiare per la terza volta in carriera all’Olimpiade dopo il bronzo conquistato a Rio nel 2016 nei 65 kg e il quinto posto di Tokyo nei 74 kg. Salgono dunque a due i lottatori italiani qualificati a Parigi 2024: Aurora Russo ha dato all’Italia un posto nei 57 kg femminili. Mentre il Coni ha aggiornato il numero totale degli atleti azzurri: ora siamo a 356 (187 uomini, 169 donne) in 34 discipline.

Le tappe della vicenda

Inizia tutto il 7 aprile a Baku nella qualificazione olimpica. Il pass per Parigi 2024 Chamizo lo aveva conquistato sul campo contro il lottatore di casa, Turan Bayramov. Ma ai Giochi era andato quest’ultimo perché in quell’incontro furono sollevati tantissimi dubbi sulla decisione arbitrale relativa a un attacco vincente dell’atleta azzurro. Una decisione che aveva fatto infuriare il lottatore già in terra azera, e aveva indignato gli appassionati di lotta. Chamizo prima aveva sfogato sui social la sua rabbia, accusando l’organizzazione del torneo di Baku di essere corrotta e di aver deciso di farlo perdere.

Successivamente ha lanciato accuse pesantissime in un’intervista a Repubblica: “Sapevo che avrei dovuto dare il doppio, il triplo in Azerbaigian, perché lottavo a casa loro e avevano comprato tutto. Sono venuti da me offrendomi dei soldi, 300mila dollari, per perdere. Non voglio dire chi, ma è successo la mattina del peso. Ma io li ho mandati a f… perché non rappresento solo me stesso, ma anche l’Italia, la mia Federazione, la Fijlkam, e l’Esercito”. Parole che, naturalmente, avevano scatenato un vero putiferio. Dopo un’indagine da parte della Federazione, l’azero era rimasto il vincitore del match (con tanto di qualificazione all’Olimpiade francese in programma dal 26 luglio all’11 agosto), mentre erano stati sospesi, per periodi diversi, tutti gli arbitri dell’incontro. Un vero paradosso: la Federazione aveva riconosciuto gli errori di quel match, ma non aveva cambiato il verdetto. Inoltre, la Camera Disciplinare aveva chiesto alla United World Wrestling di inserire Chamizo come testa di serie nel tabellone di Istanbul. Cosa che, invece, non era accaduta. E a Istanbul il nostro atleta non aveva centrato la qualificazione.

Cosa era accaduto in Turchia?

Una beffa dietro l’altro. In terra turca Chamizo era stato eliminato nei quarti di finale. Si era ritrovato di fronte un campione del mondo giovanile russo, Chermen Valiev, appena diventato albanese per poter partecipare ai Giochi (Russia e Bielorussia sono ancora formalmente escluse dopo l’invasione dell’Ucraina).

Frank Chamizo
Frank Chamizo | ansa epa @Szilard Koszticsak

In questo percorso tortuoso per avere giustizia Chamizo non era rimasto solo. Infatti, era stato appoggiato da uno dei suoi avversari più importanti, Razambek Zhamalov, russo che da questa stagione lotta per l’Uzbekistan: “L’arbitro ha fatto lo stesso con me, stanno rovinando lo sport”, aveva scritto su Instagram. Così come non è mancato il sostegno del presidente del Coni, Giovanni Malagò e alla Uww era stato inviato un reclamo: “Tutte le azioni degli incontri, le decisioni arbitrali e le sfide saranno esaminate attentamente e in modo indipendente per determinare tutte le responsabilità e adottare le sanzioni necessarie e appropriate. Anche tutte le altre dichiarazioni fatte riguardo questo incontro e l’integrità di tutte le persone coinvolte saranno soggette a un’indagine da parte dell’Uww”, il comunicato della Federazione internazionale, che aveva indagato sulla vicenda, ma la decisione era stata ancora più controversa. Adesso tutto è stato risolto: Chamizo a Parigi ci sarà. Darà la caccia a un oro mai vinto. Il giusto premio dopo i torti subiti.

Gestione cookie