La nostra azzurra ha vinto un bronzo meraviglioso. La gara è stata vinta dall’olandese Sharon Van Rouwendaal, olimpionica già a Rio de Janeiro nel 2016
Un bronzo arrivato dall’inquinata, anzi inquinatissima, Senna. Lo ha vinto nella 10 chilometri di fondo la nostra Ginevra Taddeucci, 27 anni fiorentina che si allena ad Empoli con Giovanni Pistelli. Una gara vinta dall’olandese Sharon Van Rouwendaal, olimpionica già a Rio de Janeiro nel 2016: a 5”5 è arrivata l’australiana Moesha Johnson e a 8”6 l’azzurra, sotto il podio l’olimpionica di Tokyo Ana Marcela Cunha, quinta l’ungherese Fabian e sesta Giulia Gabbrielleschi a 43” e pure lei da applausi.
La gara
Ginevra fa una gara bellissima, di resistenza, di cuore, di determinazione di grinta. E si merita questa medaglia di bronzo. In una gara così l’arrivo doveva essere la vera chiave: è controcorrente, dunque devastante per chi dopo due ore di gara cerca l’allungo, la progressione. Ma Ginevra non alza mai bandiera bianca e arriva terzo, sul gradino più basso del podio. E a Casa Italia ha festeggiato la medaglia: “Il sapore non saprei ancora descriverlo, fino a un mese fa questa Olimpiade non c’era. Questa medaglia è tutto”, ha detto ai cronisti emozionata.
L’analisi
E sulla gara nella Senna dopo le polemiche per la qualità dell’acqua, Taddeucci ha aggiunto: “Dal punto di vista medico per ora sto bene, vediamo nei prossimi giorni. Abbiamo fatto una profilassi prima di questa gara e abbiamo deciso di non allenarci prima nel fiume per non incorrere in altri rischi. Era una gara totalmente ignota, ultimamente si gareggiava in mare o laghi e dunque la preparazione è stata sempre la stessa. Se do consigli a Gregorio Paltrinieri? A Greg potrei dire tante cose, ma lui è un grande atleta e intelligente. Non ha bisogno di consigli. So che farà benissimo”, ha continuato. E a chi le chiede se le andrebbe di rituffarsi nella Senna, ridendo risponde che “una volta basta e avanza”. Ed è giusto così.