Ci si domandava da tempo come il Comitato Olimpico Internazionale (il CIO), in relazione alla cerimonia d’apertura, avrebbe trattato gli atleti di Russia e Bielorussia qualificati ai Giochi Olimpici di Parigi 2024 e ora è arrivata la risposta.
Gli sportivi in questione non potranno partecipare alla classica sfilata che caratterizza la cerimonia inaugurale delle Olimpiadi, in programma quest’anno il 26 luglio.
Stesso discorso per quanto riguarda anche la cerimonia d’apertura delle Paralimpiadi, in calendario il prossimo 28 agosto.
Niente cerimonia d’apertura per Russia e Bielorussia a Parigi 2024
Gli organizzatori di Parigi 2024 hanno promesso una cerimonia d’apertura spettacolare per gli imminenti Giochi Olimpici.
La Francia è pronta ad accogliere migliaia di atleti da tutto il Mondo per quello che sarà l’evento sportivo dell’anno, in una Nazione che vuole sfruttare le Olimpiadi anche per rafforzare la propria immagine a livello internazionale.
La cerimonia inaugurale dei Giochi Olimpici avrà luogo all’aperto, lungo il fiume simbolo di Parigi, la Senna, sul quale i diversi atleti giungeranno in barca fino all’iconica Tour Eiffel.
A prendervi parte saranno tutti gli atleti coinvolti nella kermesse olimpica, eccezion fatta per quelli di Russia e Bielorussia.
Il Comitato Olimpico Internazionale ha infatti comunicato, nella prima giornata di riunione dell’Executive Board, che gli atleti provenienti da queste due Nazioni non saranno ammessi alla sfilata inaugurale, alla quale potranno prendere parte solamente in veste di spettatori.
Ancora da stabilire, invece, è l’eventuale partecipazione degli stessi atleti russi e bielorussi alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi, in programma l’11 agosto.
La decisione del CIO
A seguito dell’attacco militare che la Russia ha compiuto ai danni dell’Ucraina il 24 febbraio 2022, innescando una guerra che dura ancora oggi, gli atleti russi e bielorussi (Nazione che ha fornito il suo appoggio a Putin nella guerra) sono stati esclusi dalla maggior parte delle competizioni sportive a livello internazionale, salvo poi essere riammessi gradualmente, a rispetto però di determinate condizioni.
Per molti mesi, diversi sportivi nati in Russia e Bielorussia non hanno potuto prendere parte alle più importanti manifestazioni sportive, ma, con il passare del tempo, la posizione dei diversi enti federali nei loro confronti si è ammorbidita, portando a un loro progressivo reintegro.
È così che si è arrivati a riammettere gli atleti di Russia e Bielorussia ai prossimi Giochi Olimpici in programma a Parigi, dove però gli sportivi in questione dovranno sottostare ad alcune regole precise.
Una su tutte, non potranno rappresentare la propria bandiera nazionale, in quanto la loro partecipazione verrà consentita solamente in qualità di atleti neutrali (e quindi senza bandiera e inno).
Non solo. A prendere parte ai Giochi Olimpici potranno essere soltanto quegli sportivi che non hanno mai sostenuto, in alcun modo, la guerra russa in Ucraina e che non nutrono alcun legame con l’Esercito.
Le eventuali medaglie vinte dagli atleti in questione a Parigi 2024 non finiranno, poi, nel medagliere olimpico, dal momento che essi non comporranno un collettivo, bensì parteciperanno alla competizione come entità individuali.
Una serie di decisioni nette, quelle appena elencate, alle quali se ne aggiunge ora un’altra: gli atleti di Russia e Bielorussia saranno esclusi dalla cerimonia d’apertura dei Giochi.
“Questi atleti non parteciperanno alla parata delle delegazioni e delle squadre nella cerimonia di apertura, poiché sono atleti individuali”.
Ha spiegato il direttore del Comitato per la Solidarietà Olimpica, James Macleod, specificando come la stessa decisione varrà anche per la cerimonia inaugurale delle Paralimpiadi.
Agli atleti di Russia e Bielorussia verrà riservata un’area in cui assistere alla parata sulla riva della Senna, dove ci si aspetta la presenza anche di circa 300.000 spettatori sugli spalti.
Questa, dunque, la scelta del Comitato Olimpico Internazionale, il quale ha anche deciso di ammettere alle competizioni di Parigi 2024 un massimo di 54 atleti russi e di 28 atleti bielorussi (nelle ultime Olimpiadi di Tokyo 2021 gli atleti russi erano stati 330 e i bielorussi 104, una netta differenza).
Restando sui numeri, ad oggi gli atleti già qualificati con status neutrale sono 19 (12 russi e 7 bielorussi), ma il CIO si aspetta che a strappare un pass per le prossime Olimpiadi saranno almeno 36 russi e 22 bielorussi.
Nel frattempo, il Comitato Olimpico Internazionale ha approvato nei giorni scorsi il cambio di nazionalità sportiva per sette atleti, tra cui anche due russi: la nuotatrice Anastasiia Kirpichnikova e il lottatore di wrestling Aleksandr Komarov, rispettivamente passati alla Francia e alla Serbia.
A completamento del quadro generale, è poi giusto riportare anche la netta posizione espressa in una nota affidata alla Reuters dal sindaco di Parigi, Anne Hidalgo, da tempo ferma oppositrice della partecipazione della Russia alle prossime Olimpiadi:
“Prendo atto di quanto stabilito dal CIO riguardo alla cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici. Questa decisione è un passo nella giusta direzione. Da parte mia ho sempre mantenuto una posizione molto chiara sull’argomento, rifiutando fin dall’inizio del conflitto la partecipazione degli atleti russi ai Giochi Olimpici. Come ho avuto l’opportunità di dire al Consiglio comunale di Kiev nel febbraio 2023, finché le forze russe continueranno a bombardare il territorio ucraino, prendendo di mira la popolazione civile, finché i soldati russi occuperanno questo territorio, non voglio che gli atleti russi prendano parte negli eventi sportivi. Parigi sarà sempre al fianco del popolo ucraino”.
Regole da rispettare e condanne
Come già spiegato in precedenza, gli atleti di Russia e Bielorussia qualificati alle Olimpiadi prenderanno parte a Parigi 2024 a titolo individuale e non a rappresentanza delle proprie Nazioni.
Si tratta di uno scenario che si è già verificato in occasione dei Giochi Olimpici di Barcellona del 1992, quando il CIO dovette confrontarsi con la disgregazione dell’ex Jugoslavia.
Come avvenuto all’epoca, anche in questo frangente gli atleti interessati dovranno sottostare ad alcune regole precise, le quali, nello specifico, sono:
- Gareggiare sotto la bandiera olimpica e non quella nazionale.
- Non aver mai sostenuto pubblicamente l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia di Putin.
- Non essere affiliati in alcun modo all’Esercito ai servizi segreti.
Nel rispetto delle regole appena elencate, il CIO ha fatto sapere che, qualora un atleta russo o bielorusso dovesse vincere una gara, “durante le cerimonie della vittoria di un evento, verrà sventolata la bandiera dell’AIN (Atleti Individuali Neutrali) e verrà suonato l’inno dell’AIN”.
A controllare che queste norme vengano rispettate saranno tre membri del CIO, con la giuria che sarà presieduta dalla vicepresidente del CIO Nicole Hoevertsz e che comprenderà persino l’ex campione di basket NBA Pau Gasol e l’ex campione olimpico di tennistavolo sudcoreano Ryu Seung-min.
Ancora da prendere è, invece, “la decisione in merito alla partecipazione [degli atleti russi e bielorussi, ndr] alla cerimonia di chiusura, tenendo conto che non saranno le squadre a partecipare alla cerimonia di chiusura, ma tutti gli atleti insieme”.
Il CIO si è poi esplicitamente espresso contro la “politicizzazione dello sport” che la Federazione Russa sta portando avanti, in quanto in contrasto con i valori espressi nella Carta Olimpica.
Per lo stesso motivo, il Comitato Olimpico Internazionale ha contestato ufficialmente l’organizzazione e la promozione dei Summer Friendship Games che si terranno a Ekaterinburg e Mosca il prossimo mese di settembre (kermesse voluta dalla Russia e concorrente ai Giochi Olimpici, ndr), così come anche dei Winter Friendship Games che avranno luogo a Sochi nel 2026.