Come spesso in queste situazioni, l’obiettivo è proteggere i diritti di immagine dei canali tv che gestiscono l’evento
Siamo al terzo giorno dell’Olimpiade di Parigi, ma stanno facendo il giro del web le regole che gli atleti (sia olimpici sia paralimpici) devono assolutamente seguire in questi giorni di “soggiorno” nella capitale francese. Una di queste, è come gestire i profili social. Il Cio, Comitato Internazionale Olimpico, ha pubblicato le linee guida per tutti i partecipanti. Come spesso in queste situazioni, l’obiettivo è proteggere i diritti di immagine dei canali tv che gestiscono l’evento. Anche perché i broadcaster hanno investito molti e molti soldi per trasmettere i Giochi Olimpici in ogni angolo del mondo. Quindi, si potranno sì condividere foto e video, ma con alcune limitazioni di durata e di contenuto. Non si potrà usare, per esempio, l’intelligenza artificiale per modificare le immagini e non ci sarà spazio per i post a pagamento.
Ma c’è una novità, invece, che riguarda però Grindr, l’app di dating usata dalla comunità LGBTQ+: l’app sarà bloccata all’interno del villaggio olimpico. Il blocco sarà realizzato attraverso la geolocalizzazione dell’app, ma non ha nulla a che fare con rigurgiti omofobi. Anzi, al contrario, questa scelta è stata presa proprio per tutelare gli atleti omosessuali a Parigi. Come spiega la stessa Grindr, e ripresa dal Corriere della Sera, l’obiettivo principale è tutelare la riservatezza dei partecipanti, impedendo spiacevoli outing da parte di malintenzionati che si posizionano nelle vicinanze del complesso olimpico per identificare (proprio tramite la geolocalizzazione) coloro che in quel momento stanno utilizzando l’applicazione di incontri. Una vera e propria “caccia all’atleta gay” era avvenuta con queste modalità alle olimpiadi di Rio del 2016.
Allora cosa si può condividere sui social? Si possono condividere audio, video e immagini delle cerimonie di apertura e chiusura, del villaggio olimpico, delle sedi delle gare e del Champions Park. I post, naturalmente, devono rispettare i valori olimpici, non dovranno essere discriminatori, osceni e rispettosi della privacy degli altri soggetti. Audio e video dovranno avere la durata massima di due minuti e si possono postare fino a un’ora prima dell’inizio della competizione e dopo l’uscita dalla zona mista (dove si trovano i media) e dalla zona del controllo antidoping.
Invece, cosa non si può condividere? Anche per tutelare i broadcaster dei Giochi Olimpici non si possono fare dirette e i post non dovranno superare i due minuti di durata. No alla condivisione di dettagli delle competizioni (inclusi inni nazionali, sorteggi e festeggiamenti sul campo) e delle cerimonie di premiazione. Inoltre, sono proibite attività di marketing o post sponsorizzati, così come accordi commerciali con social o media. Gli atleti potranno solo ripostare le fasi salienti delle gare, se condivise dai profili ufficiali dei detentori dei diritti.
E come accennato prima, l’intelligenza artificiale non si può usare per modificare i contenuti da condividere, per evitare che questi vengano poi utilizzati per creare Nft o altri prodotti digitali da commercializzare. Ma sarà utilizzata sia dall’International Broadcast Center per le riprese tv, che dall’Internet Monitoring Programme, che controllerà tutti gli atleti, olimpici e paralimpici.
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