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Parigi 2024

Perché gli atleti mordono le medaglie sul podio?

Perché gli atleti, specie durante le Olimpiadi, mordono le medaglie sul podio dopo averle vinte? Scopriamolo insieme

Nel luglio del 2021, l’account ufficiale delle Olimpiadi di Tokyo 2020 ha pubblicato sui social un post in cui confermava “ufficialmente” che le medaglie olimpiche non sono commestibili, aggiungendo scherzosamente: “non sono da mordere, ma sappiamo che lo farete lo stesso”.

Immagini e video di atleti che mordono le loro medaglie durante la cerimonia di premiazione sono una scena classica e memorabile delle Olimpiadi. Sebbene oggi questo gesto sia principalmente una tradizione consolidata, ha una sua ragione d’essere.

Perché gli atleti mordono le medaglie sul podio? Ha una ragione d’essere

Gli esperti di storia delle Olimpiadi non sono certi su chi abbia iniziato la moda di mordere le medaglie. Una delle teorie più comuni è che questa pratica sia in qualche modo collegata all’antica abitudine dei mercanti e minatori di mordere le monete d’oro per verificarne l’autenticità.

L’oro puro è infatti più malleabile rispetto ad altri metalli, quindi mordendo un oggetto in oro i denti lasciano una piccola impronta, confermando che è autentico. Se una moneta fosse fatta di metalli più duri, non lascerebbe alcun segno.

Perché gli atleti mordono le medaglie sul podio? – Olympialab.com
Le medaglie d’oro assegnate agli atleti alle Olimpiadi sono state realizzate in oro puro solo per pochi anni, e ormai da oltre un secolo non lo sono più. Quando furono introdotte per la prima volta con le Olimpiadi moderne di Atene del 1896, la medaglia d’oro non esisteva ancora: i vincitori ricevevano una medaglia d’argento, un ramo d’ulivo e un diploma, mentre i secondi classificati ottenevano una medaglia di bronzo, un ramo d’alloro e un diploma.
La medaglia d’oro fece la sua comparsa ai Giochi del 1904 a Saint Louis, negli Stati Uniti. Aveva un atleta raffigurato su un lato e la dea della vittoria Nike sull’altro, ed era più piccola di quelle attuali, con un diametro di 3,9 centimetri.
Tuttavia, le ultime medaglie completamente d’oro furono assegnate alle Olimpiadi di Stoccolma del 1912. Con l’inizio della Prima guerra mondiale, l’oro divenne un materiale sempre più raro, e nelle edizioni successive delle Olimpiadi, le medaglie furono realizzate con leghe contenenti solo una piccola quantità di oro.

Le medaglie d’oro assegnate alle Olimpiadi di oggi sono in realtà d’argento rivestite con circa 6 grammi di oro. Le medaglie d’argento sono realizzate interamente in argento, mentre quelle di bronzo sono composte da una lega di zinco, stagno e rame.

La loro composizione varia ad ogni edizione dei Giochi e talvolta include anche materiali particolari. Per esempio, le medaglie di Parigi 2024 hanno un elemento centrale esagonale fatto con il ferro della Torre Eiffel, il monumento più iconico della città.

Da quando le medaglie contengono solo una quantità minima di oro, la “prova del morso” per verificarne l’autenticità non ha più alcun senso. Tuttavia, questa tradizione è rimasta viva principalmente per un altro motivo: le fotografie.

Nel 2012, David Wallechinsky, presidente della Società Internazionale degli Storici Olimpici, spiegò alla CNN che le foto di atleti che mordono le medaglie erano “diventate un’ossessione tra i fotografi”.

Più recentemente, Wallechinsky ha affermato che gli atleti mordono le medaglie principalmente per accontentare i media, poiché i fotografi chiedono questo gesto per ottenere scatti ravvicinati che mostrino chiaramente sia i volti degli atleti che le medaglie.

Il gesto di mordere le medaglie non è esclusivo delle Olimpiadi. Ad esempio, il famoso tennista spagnolo Rafael Nadal ha l’abitudine di mordere i trofei dei tornei importanti che vince, come ha fatto agli US Open nel 2019 o agli Internazionali d’Italia nel 2021.

Secondo Frank Farley, professore di psicologia ed ex presidente dell’American Psychological Association, questo gesto permette di sentirsi parte dello spirito di chi vince e della cultura della vittoria. Farley afferma: “Rende le medaglie veramente tue. È un collegamento emotivo con i tuoi successi.”

Giulia De Sanctis

Laureata in Comunicazione e Valorizzazione del Patrimonio Artistico Contemporaneo, collaboro attivamente con riviste e testate web del settore culturale, enogastronomico, tempo libero e attualità.

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