Tadej Pogacar ha vissuto un inizio di stagione fantastico prima che tutto andasse storto alla Liegi Bastogne Liegi quando una caduta a 174 km lo ha costretto al ritiro e a familiarizzare con il concetto di serio infortunio. La frattura allo scafoide sinistro e al semilunare, il peggio che gli sia mai capitato dal 2019, lo ha costretto a finire sotto i ferri. Conseguenza: uno stop imprevisto ma non così importante da impedirgli di mettere nel mirino il grande obiettivo della sua stagione: il Tour de France.
Fortunato nella sfortuna
Tutto sommato, Pogacar può dirsi fortunato nella sfortuna. La sua caduta ha rischiato di avere conseguenze peggiori e, per certi versi, anche drammatiche. L’operazione è stata necessaria e comunque gli ha permesso di non stravolgere troppo la preparazione in vista del grande appuntamento con il Tour de France. In questo senso, a distanza di quasi un mese dall’infortunio, lo sloveno ha pubblicato sui profili social l’evoluzione della convalescenza che sta trascorrendo a casa sua, nel Principato di Monaco. La pausa agonistica non condiziona più di tanto. Lo sloveno non sta lasciando nulla al caso: squat, addominali e un durissimo allenamento per mantenere la condizione prima di tornare a fare quello che gli riesce meglio: andare in bicicletta. Per il momento, si deve accontentare del rullo…e di incoraggiare, a distanza, la sua compagna, Urška Žigart, impegnata in Spagna nella Vuelta femminile.
Sierra Nevada, Giro della Slovenia e Tour de France
Nel 2023, Tadej Pogacar era partito alla grandissima con ben 12 vittorie. Una delle prime parti di stagione di maggior successo mai registrate nella sua breve ma intensissima carriera. E anche se il Tour de France è il suo grande obiettivo, il corridore non ha alcuna intenzione di trascurare il resto del calendario. Tutt’altro. Il percorso di avvicinamento per arrivare con la maglia gialla all’ultima tappa della Grande Boucle potrebbe iniziare da un ritiro in Sierra Nevada. Se le sensazioni, come tutto lascia credere, continueranno a essere buone, l’idea del Team è che Tadej possa essere presente. Molto, se non tutto, dipenderà dall’evoluzione della situazione clinica. Le prossime due settimane saranno fondamentali per avere, come con ogni probabilità sarà, il via libera. Il primo vero impegno agonistico sarà, secondo la tabella di marcia, il Giro di Slovenia (dal 14 giugno), ultimo appuntamento prima della Grande Boucle. Sarà un test importante, più a livello personale che agonistico, nel caso in cui Tadej possa mettersi alla prova prima di recarsi a Bilbao per correre il suo quarto tour de France e coltivare fondate speranze di vincerlo.