“Dobbiamo abituarci a giocare senza Mbappé”. È bastata questa frase, pronunciata dal tecnico del Psg Luis Enrique, per far divampare il caso Kylian sotto l’ombra della Torre Eiffel. I fatti sono noti e stranoti: il fuoriclasse francese da 1° luglio sarà un giocatore del Real Madrid. Va in Spagna dopo sette anni a Parigi – era sbarcato nel 2017 e pagato 180 milioni di euro (nella stessa estate arrivò Neymar, pagato 222 milioni di euro, tuttora un record per i trasferimenti) – per indossare la casacca dei Blancos. E lo a fa parametro zero con un super bonus alla firma e un ingaggio comunque monstre e il favore, diciamo così, del presidentissimo Florentino Perez di fare giocare nell’Under 19 il fratello Ethan.
Insomma, è il colpo del secolo e tanto basta per fare sognare i tifosi del Real Madrid. Ma se da una parte si festeggia, dall’altra c’è chi si arrabbia. Il Psg, e non poteva essere altrimenti, non l’ha presa benissimo. In più ci si è messo Luis Enrique che osa, con coraggio e convinzione, di sostituire Mbappé nella gara di venerdì 1° marzo contro il Monaco. Quanto basta per scioccare la Ligue 1 intera. Da qui la motivazione del tecnico spagnolo, che in carriera ha allenato (e vinto) il Barcellona, arci rivale proprio del Real: “Dobbiamo abituarci a giocare senza Mbappé”. Apriti cielo.
In Champions
C’è chi è d’accordo con Luis Enrique (bisognava far riposare l’attaccante), ma c’è anche chi gli fa notare che è stata presa questa scelta perché in campionato, nella Ligue 1 appunto, il Psg non ha rivali e sì, può giocare comunque senza un campione come Mbappé, capace di vincere già un Mondiale con i Bleus nel 2018 in Russia e sfiorarne un altro in Qatar nel dicembre 2022 perdendo ai rigori contro l’Argentina (ma realizzando una tripletta in finale come Hurst in Inghilterra ’66). Ma in Champions? Perché Mbappé nella massima competizione giocherà dall’inizio? Perché, ed ecco i detrattori, il Psg in Europa ha bisogno di Kylian. Ma sono sicuri, sempre i detrattori, che sei i parigini metteranno al sicuro la qualificazione ai quarti in casa della Real Sociedad (l’andata è stata vinta 2-0 dalla squadra di Luis Enrique), allora sarà sostituito nuovamente.
Altre priorità
Naturalmente ogni allenatore ha le sue idee e il diritto di seguirle. Sostituire Mbappé fa adesso parte del gioco. Proprio perché il Psg deve davvero abituarsi a giocare senza di lui, oltre che sondare il mercato per cercare di ricostruire una squadra capace di vincere la Champions. Che è poi la grande ossessione del club parigino, che negli anni ha investito miliardi senza mai riuscire a vincere in Europa. Una volta tutto ruotava attorno a Kylian, che nel frattempo aveva aperto dei conflitti con Neymar (volato in Arabia Saudita, ma ora fermo ai box) e Lionel Messi, andato a Miami, negli Stati Uniti, città nella quale sta vivendo una seconda giovinezza. Mbappé è rimasto a Parigi, costretto a combattere nella sua gabbia dorata, aspettando la fine del contratto. Che, finalmente per lui, è arrivata: 30 giugno 2024. Poi sarà addio. Da qui la decisione di Luis Enrique di non ritenerlo più centrale al suo progetto. Sì, però, la Champions è un’altra cosa. Vincerla vale l’eccezione. E chissà se l’eccezione avrà la meglio sull’ossessione del trionfo europeo.