Tadej Pogacar e Primoz Roglic. La Slovenia è al centro della strada del ciclismo. I due trascendono oltre la titanica padronanza delle corse cui partecipano: si tratta di un dominio che si è ripetuto negli ultimi anni. E che li porta, di fatto, a spartirsi i titoli e gloria. Su binari paralleli.
Tadej Pogacar è il “Re Sole”. Dove pedala lui, l’orizzonte è sempre luminoso. Nella sua vita l’eccezionale diventa la norma. Sette vittorie in 13 giorni in bici. Un cannibale 2.0. “Vincere mi rilassa”, ha detto con un sorriso dopo la vittoria a Nizza. Un anno fa trionfò alla Tirreno e Roglic arrivò a braccia alzate a Nizza. Adesso si scambiano i ruoli. Il prodotto non cambia. Roglic però ha un passato prossimo differente. È arrivato alla Tirreno-Adriatico dopo l’incidente alla Vuelta, incidente assorbito senza contraccolpi. Rimessosi in bici, ha gareggiato offrendo la stessa garanzia di sempre. Vincere.
Con queste premesse, resta da fare chiarezza sulla grande incognita che circonda il prossimo Tour de France. Roglic sarà presente alla Grand Boucle contro Pogacar? In questo senso Merijn Zeeman, direttore sportivo della Jumbo-Visma, ha lasciato intendere che lo sloveno possa continuare a frequentare più facilmente le strade italiane che quelle francesi. Non è una questione di evitare il confronto, ma di arricchimento di bacheca. La Jumbo si è portata a casa il Tour con Vingegaard e la Vuelta con Roglic, ma non ha ancora piazzato la bandiera sul Giro d’Italia, unico dei tre grandi eventi che manca. Ecco perché tutto lascia credere che in condizioni normali Roglic non farà il Tour.
Scelta che premierebbe il Giro ma che scontenterebbe Vingegaard. Il 26enne danese non potrà giovarsi del contributo di Roglic decisivo per lui lo scorso anno. Non basterà, con ogni probabilità, per far cambiare idea ai dirigenti della squadra olandese. In questa ottica, anche Roglic ci mette del suo. È un atleta molto particolare. Abbina al talento e alla fame di vittoria una grande gestione di sé: è sempre perfettamente consapevole di ciò che è in grado di dare e fare. In questo senso vincere tre tappe e la classifica finale è stata una grande sorpresa figlia di un recupero che evidentemente è stato molto più veloce del previsto. Non abbastanza però per convincersi e convincere la Jumbo Visma. Il dado è tratto… al di qua delle Alpi. Il Giro è il grande obiettivo nel 2023.
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