PUGILATO (Almaty). Sei anni dopo la medaglia d’Oro conquistata ai Campionati Mondiali di Chicago 2007, Clemente Russo ritorna su di un podio mondiale, dopo due edizioni di astinenza, e vi ritorna da dominatore conquistando il secondo titolo mondiale della sua carriera al quale si accompagnano nella bacheca le due medaglie d’Argento delle ultime due Olimpiadi. Il pugile di Marcianise si impone nella finale contro il russo Tischenko per decisione unanime, imponendosi in due riprese e cedendo la terza all’avversario.
Tatanka costruisce la sua vittoria nella prima ripresa dove è più efficace del suo avversario al quale paga parecchi centimetri di altezza e di allungo; il secondo periodo si trasforma in tre minuti di nulla di fatto dove i due contendenti poco riescono a fare contro la guardia dell’avversario, round sostanzialmente in parità ma che in virtù del nuovo regolamento costringe i giudici ad esprimere una preferenza che in modo unanime va all’azzurro. La terza ripresa è un mulinare scomposto di colpi, qualche corpo a corpo di troppo accettato da Clemente Russo, ma questo è il suo carattere che pure è diventato più controllato e meno spavaldo nel corso degli anni: il round va al russo ma è il round della bandiera. La medaglia d’Oro, che si affianca ai Bronzi di Domenico Valentino e Roberto Cammarelle, è meritatamente al collo dell’azzurro che riporta la bandiera italiana sul pennone più alto dopo il giro a vuoto di Baku che seguiva il doppio Oro di Milano 2009.