Salem Al-Dawsari non smette più di stupire. Già a novembre ha spaventato l’Argentina con il gol vittoria, passato alla storia, nel debutto Mondiale in Qatar della sua Arabia Saudita. Era il 22 novembre 2022 e la sua Nazionale è rimasta l’unica a battere l’Albiceleste di Lionel Messi, poi campione del Mondo. Una rete meravigliosa per un giocatore conosciuto per le sue qualità tecniche, ma nessuno aveva puntato su di lui o sulla sua squadra al cospetto dei sudamericani. Invece, nulla di tutto quello è stato un caso. Perché Al-Dawsari si è ripetuto il 7 febbraio con una doppietta nella semifinale del Mondiale per club. A farne le spese stavolta è stato il Flamengo, rimasto in 10 per il rosso all’ex Roma e Fiorentina Gerson e sconfitto 3-2 dai sauditi dell’Al Hilal, che adesso aspettano la vincente di Al Ahly-Real Madrid per conoscere la sfidante della finalissima di sabato.
Il precedente
È la prima volta di un club saudita nella finale Mondiale. Se dovessero passare i Blancos, sarà la sesta volta di un’europea contro una squadra non proveniente dal Sudamerica. E stavolta è tutto merito di Al-Dawsari, l’uomo che si è presentato al mondo a fari spenti, anche se per i sauditi è una leggenda ormai da diversi anni. Ha già vinto due Champions asiatiche nel 2019 e nel 2021 e nel 2018 ha già sfidato il Real Madrid. Indossava la maglia del Villarreal e per Salem quella fu l’unica presenza nella Liga spagnola. Il match terminò 2-2. “Ho giocato solo una partita, ma quell’esperienza mi ha migliorato”, ha sempre detto l’esterno, 31 anni, che parte da sinistra e si accentra. Come ha potuto scoprire Messi in persona, con quell’esordio choc in Qatar. Che fortunatamente per lui, non ha compromesso il cammino Mondiale dell’Argentina, capace di vincere il terzo titolo – 36 anni l’ultima volta, guidati a Messico ’86 da Diego Armando Maradona – ai rigori contro la Francia di uno straripante Mbappé (18 dicembre 2022).
Chi è
Tornando all’eroe del calcio saudita, Al-Dawsari circa tre anni fa è stato multato di un mese di stipendio dall’Al Hilal- Il motivo? Per un tentativo di testata all’arbitro per una decisione non gradita durante il derby di Riyad contro l’Al Nassr. Salem, nato e cresciuto nella capitale, ha sempre sentito la grande sfida contro i rivali, tanto da realizzare nove reti in 24 partite. Trenta giorni senza paga e le scuse. Anche perché Al-Dawsari è una bandiera del club e un esempio per tutti. Prima del debutto contro l’Argentina ha postato un paio di foto sui social abbastanza evocative: in un paio di queste c’è lui con un paio di volatili. Poche parole, poche interviste, profilo basso e grande tecnica. Gioca in nazionale da dieci anni ed è sempre stato un trascinatore. A differenza di Usa ’94, quando i sauditi volarono agli ottavi (miglior piazzamento), anche questa volta la sua Nazionale ha salutato la rassegna iridata nella fase a gironi. Ma nessuno dimenticherà mai il gol con l’Argentina. E ora la doppietta al Flamengo.