DOPING & CO. La verità era alcuni mesi già disponibile nell’ebook scritto da Marco Bonarrigo, era ottobre del 2012, sulla parabola di Michele Ferrari ma molti avevano preferito rimuovere il dubbio. Ora, dopo l‘articolo di Eugenio Capodacqua pubblicato oggi su Repubblica è conosciuta a tutti: nel 2006 Alex Schwazer si sarebbe recato a Ferrara, presso il Centro di Studi Biomeccanici del professor Conconi accompagnato dal suo tecnico di allora Sandro Damilano. Un incontro carbonaro, secondo l’ebook lo stesso Conconi disse ” a Schwazer e a Sandro Damilano di non dire che venivano qui da me in laboratorio: sa che casino sarebbe venuto fuori?”.
In questo panorama sportivo dove la lotta al doping è stata colpevolmente demandata a magistratura, NAS e guardia di finanza questa è l’ultima tappa (per ora) dell’inchiesta che era venuta alla luce il mese scorso con le perquisizioni alla Fidal, alla casa di Schwazer e del suo amico Carl Wechshelberger che secondo quanto ipotizza il magistrato, sarebbe stato il destinatario di parte dei prodotti dopanti acquistati da Schwazer in Turchia.