BARCELLONA 2013. Ventuno anni dopo Spagna e Italia si ritrovano di fronte nella piscina Picornell di Barcellona: nel 1992 era l’ultima domenica delle Olimpiadi e tutto era pronto, re compreso, per festeggiare degnamente ma il Settebello ricacciò in gola dopo 46 minuti di gioco effettivo l’urlo di gioia ad Estiarte e compagnia. Gli spagnoli hanno cercato intensamente questo incrocio nel quarto di finale, Alessandro Campagna che quella sera c’era ieri ha sussurrato “speriamo di dargli un altro dispiacere che gli duri altri ventuno anni”.
La partita inizia molto tesa, tra due corazzate solide. Nel primo periodo per due volte gli azzurri vanno in vantaggio con Alex Giorgetti e Niccolò Figari e per due volte i padroni di casa pareggiano su tiro dai cinque metri e su superiorità numerica mentre in fasi di gioco normale la difesa del Settebello appare granitica. Dopo otto minuti la partita è in perfetta parità sia come punteggio sia come forze in campo: 2-2.
Ci vogliono quasi quattro minuti del secondo periodo perchè, in uno scontro molto bloccato, l’equilibrio venga meno: ci pensa Pietro Figlioli sfruttando una superiorità numerica. Italia di nuovo davanti e Spagna ancora ad inseguire ma Guillermo Molina è implacabile, un’altra superiorità numerica e un’altra realizzazione. Il Settebello entra un po’ in confusione nella fase offensiva mentre gli spalti del Picornell si scaldano e il tecnico spagnolo Aguilar cerca di metterla sul piano dei nervi incassando un cartellino giallo. Si fa una grande fatica ad avvicinarsi alla porta di Aguilar (Inaki in questo caso) ma per fortuna anche l’Italia non concede tiri alla Spagna. Ancora una superiorità numerica sprecata (1/3 per gli azzurri nei primi due quarti) e si va all’intervallo lungo sul 3-3.
Pronti via e Matteo Aicardi viene trattenuto, va dai cinque metri Pietro Figlioli che insacca nell’angolo in alto a sinistra di Aguilar di potenza. Christian Presciutti manca l’occasione per allungare mentre poco dopo Stefano Tempesti sporca lo score immacolato in superiorità numerica degli spagnoli. Due legni e un grande Aguilar bloccano la fuga azzurra mentre Tempesti ci mette del suo per difendere il vantaggio. Si affrontano due grandi difese ed entrambe le squadre sono costrette spesso a fare girare la palla a centro vasca. E’ ancora Tempesti ad annullare Felipe Perrone in superiorità numerica, mentre a parti invertite Figari sbaglia (1/4 per gli azzurri in 6 contro 5). Il terzo periodo finisce su un tiro di Fiorentini fermato da Aguilar e su un accenno di rissa tra Gitto e lo stesso portiere spagnolo.
Pietro Figlioli vince il ventesimo sprint in cinque partite, un record. E’ Tempesti il grande protagonista di questa partita, ferma anche Garcia e una Spagna frustrata va ancora in fallo in attacco. Ennesima superiorità numerica annullata dal portiere del Settebello, è diventata una sfida personale tra lui e gli spagnoli questa partita. Gli scontri diventano incandescenti, una palla può essere decisiva e le difese aggrediscono. A 1’43” dalla sirena finale Presciutti va in castigo ma Gitto salva, la Spagna si è bloccata dopo il 2/2 iniziale in superiorità ha messo in fila 5 errori. L’ultimo minuto potrebbe essere una corrida ma Tempesti blocca, Campagna chiama il time out. Restano da giocare 32 secondi. Quando mancano 10 secondi Aicardi prende il palo, Amaurys Perez ferma l’ultimo attacco. E’ ancora vittoria dell’Italia!!! E ora la semifinale con il Montenegro.