“Ho vissuto nuotando. E nuotando ho vissuto la gioia della vittoria, la consapevolezza della forza, l’amarezza della sconfitta, il desiderio di rivincita. Si chiude la mia carriera in acqua, non senza un pizzico di tristezza, ma inizia una nuova sfida. La sfida del nuoto a bordo vasca con la voglia di mettere a frutto ciò che ho imparato alla scuola quotidiana che ho frequentato negli ultimi 20 anni. La mia esperienza in piscina.
Conosco la gioia di “nuotare tanto per nuotare”, perché è bello, semplicemente. Conosco la fatica per migliorarsi, perché ogni giorno cogli di te qualcosa di nuovo. Conosco l’esaltazione della vittoria, perché sei solo con te stesso nel momento in cui la consegui, ma è frutto del lavoro di tanti che festeggiano con te. Conosco, e fin troppo bene, i momenti di difficoltà, nei quali nuotare è stringerti intorno a te stesso, per dimostrarti che puoi farcela. Con questo bagaglio mi presento a Pesaro. Ma non solo. Il mio amore per il nuoto, mi ha portato, con la maturità sportiva e anche grazie alle difficoltà che ho incontrato negli ultimi anni, a essere un perfezionista, a curare gli aspetti tecnici, ad analizzare le tecniche di allenamento e le caratteristiche delle nuotate mie e di chi mi scivolava a fianco. Talentuoso di natura (per mia grande fortuna), fino a qualche anno fa amavo l’esaltazione della gara, molto meno la fatica dell’allenamento. Crescendo si ama anche la fatica che ti porta verso il tuo obiettivo.
Sono qui per fare fatica, per affrontare questa sfida, spero piena di trionfi, con la forza di chi ha voglia di dare una svolta alla propria vita e dare il proprio contributo a una realtà in divenire, che potenzialmente può essere veramente innovativa. L’intento è creare una squadra che faccia da punto di riferimento agli atleti, dalla scuola nuoto alla maturità sportiva, con la possibilità di restare anche da professionisti del nuoto. La mentalità forte di certe squadre calcistiche come il Barcellona sta nel pensare l’atleta nel suo divenire. L’atleta si fida, ti ama, resta e fa crescere la società. La società cura il suo atleta, lo abitua a gioire delle vittorie (anche di quelle piccole e apparentemente insignificanti) e lo sostiene nei momenti di difficoltà, lo aiuta a crescere invogliandolo a restare. È un rapporto di scambio nel quale ogni parte in causa sa di essere importante per l’altra. E tutto questo passo dopo passo, perché non bisogna forzare le tappe. Il nuoto è faticoso, deve entrarti nell’anima, devi poterlo amare prima di tutto. Per i più piccoli il nuoto deve essere divertimento, deve essere la cosa che ti dà soddisfazione e che ti fa crescere sia a livello mentale che fisico. Ho già in mente, fiducioso che il Comune di Pesaro possa accogliere e sostenere le proposte, dei progetti con la scuola, rivolti sia ai bambini che ai genitori. Mi piacerebbe poter realizzare progetti speciali per famiglie in difficoltà, che abbiano bambini appassionati, che vogliano provare a confrontarsi con l’attività natatoria, senza averne la possibilità economica. Inoltre vorrei far partire un altro progetto rivolto in particolar modo ai genitori che coniughi educazione alimentare e sport. È importante per questa nuova realtà diventare punto di riferimento per Pesaro e per i suoi abitanti, promuovendo lo sport nel suo insieme. Per quel che riguarda l’attività agonistica, l’atleta deve essere seguito a tutto tondo. Oltre agli allenamenti mirati, saranno operative tecniche di riprese video con analisi biomeccanica al computer, per permettere agli atleti di valutare eventuali errori e potenziare i punti di forza. All’atleta vorrei che fosse data la possibilità di formarsi ed istruirsi in modo specifico, con diversi indirizzi, perché si presenti a fine carriera con la preparazione necessaria ad entrare nel mondo del lavoro. L’atleta è vanto, è potenziale, è punto di forza, è lavoro. L’atleta è soddisfazione per una società; mi auguro di scovare dei talenti e di essere in grado di farli crescere: competitivo come sono, per me sarebbe la massima vittoria. L’atleta, però, non bisogna dimenticare, è anche una persona e come tale deve essere trattato.
Non avrei mai smesso di nuotare, nonostante i problemi fisici, testardo, sono andato avanti per anni. La vita però ti toglie e ti dà. Lo sport Village mi sta dando l’opportunità, in una città e in una piscina che mi son sempre piaciute, di mettere a frutto la mia esperienza e continuare la mia vita nel nuoto. Spero che insieme riusciremo a dar vita a un progetto innovativo. Un immenso grazie a tutti coloro che mi hanno sempre seguito e sostenuto, farò le ultime gare chiudendo questa stagione con un sorriso. UN FORTE ABBRACCIO, Paolo Bossini.
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