Simone Biles regina, Vanessa Ferrari è sesta

GINNASTICA ARTISTICA (Anversa). Per il terzo anno consecutivo (Mondiali del 2011 e oggi e Olimpiadi di Londra) è la bandiera a stelle e strisce a salire sul pennone più alto al termine del Concorso Generale Femminile: se a Tokyo nel 2011 la regina fu Jordyn Wieber, l’anno scorso a Londra si impose Gabby Douglas mentre ad Anversa ad essere incoronata è la sedicenne Simone Biles che sbanca e si impone con 60.216, unica a superare la barriera dei 15 punti a rotazione, dopo una accesa battaglia contro la connazionale Kyla Ross, sei mesi più anziana ma che in pedana appare la sorella maggiore della Biles. Alla fine sono otto decimi di punto a separare le due statunitensi e la differenza è tutta nel Corpo Libero dell’ultima rotazione dove la giovanissima afroamericana è perfetta e trascinante, 15.233 punti, quasi la perfezione. La medaglia di Bronzo va alla russa Aliya Mustafina che chiude con 58.856 punti precedendo la rumena Iordache (57.766).

E’ ottima la prestazione di una asciutta e motivatissima Vanessa Ferrari che chiude il Concorso Generale al sesto posto con 56-732 punti. Molto efficace la prestazione al Corpo Libero dove nonostante qualche decimo lasciato al coefficiente di difficoltà e tenuto in tasca per la finale di domenica la ventitreenne di Orzinuovi chiude con 14.466 punti, quinto punteggio di giornata in un attrezzo dove fuori portata dell’azzura pare solo essere Simone Biles. Qualche esitazione nella rotazione d’apertura alle Parallele Asimmetriche (13.7oo), buona la Trave (14.166), ottimo il Volteggio stoppato alla perfezione (14.400).

Carlotta Ferlito ha vissuto tre quarti di gara nell’eccellenza delle prime 10 per poi lasciare qualcosa al suo tallone d’Achille, quelle Parallele che ancora le creano qualche problema dove raccoglie “solo” 13.233 punti. Per lei alla fine undicesima con 55.399 punti, vi è il sesto punteggio alla Trave (14.100) dove sarà impegnata in finale di attrezzo domenica. 14.333 al Volteggio e 13.733 al Corpo Libero i punteggi delle altre rotazioni.

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.