Sport olimpici

Sinner, che numeri: meglio di Djokovic e Nadal

Sinner, una grande impresa: si è regalato una vittoria importantissima, superando l’ostacolo Tsitsipas, finalista dello scorso ATP 500 di Rotterdam. Il greco è caduto in due set. Un risultato che permette al tennista azzurro di giocarsi le semifinali nella sfida con Stanislas Wawrinka. Al netto del risultato che arriverà dal quarto di finale, i numeri del tennista altoatesino in questo inizio di stagione sono già straordinari.

Immagine | Instagram Jannik Sinner

Veni, vidi, vici: l’impresa a Montpellier

Sinner è reduce da una impresa a Montpellier. Catapultato direttamente ai quarti di finale nell’ATP 250 dopo il forfait di Fucsovics, ha battuto Sonego e poi è tornato in campo superando prima Fils in semifinale e poi imponendosi su Cressy. Una vittoria che gli è valsa il primo titolo del 2023 e soprattutto il settimo titolo che si è tradotto nell’aggancio a Matteo Berrettini al terzo posto della classifica dei tennisti italiani più vincenti all time dell’era Open.

Sinner, finale è quasi imbattibile: meglio di Djokovic e Nadal

Il successo in Francia ha fatto balzare Sinner in testa ad una specialissima classifica. La percentuale di vittorie in finale. Sinora, Sinner ne ha vinte sette su otto. L’unico a conoscere il “segreto” per avere di meglio nella sfida che assegna un titolo è Hubert Hurkacz che gli ha tolto la gioia di vincere il Masters 1000 di Miami. Per il resto, solo vittorie. Un record di 7-1 che lo piazza davanti a miti assoluti come Djokovic e Nadal. Sia il serbo che lo spagnolo, nelle loro prime otto finali disputare, hanno uno score peggiore di Sinner. “Appena” sei vittorie e due sconfitte.

Immagine | Envato Elements

Numeri da predestinato… in attesa del successo

Del resto, Sinner è stato sempre considerato un predestinato, anche nelle ambizioni, sin da quando ha trionfato al Nextgen nel 2019. La vittoria contro Tsitsipas, potrebbe rappresentare quel “clic” decisivo per il salto di qualità definitivo per un grande successo. Anche il cambio di allenatore è significativo. Dietro Sinner c’è Cahill. Scelta di campo. In tutti i sensi. Lo scorso anno Sinner si è separato da Riccardo Piatti attirandosi non poche critiche in seguito ad un’annata iniziata nella top ten e chiusa al quindicesimo posto nel ranking ma che comunque lo ha portato a giocarsi i quarti di finale in tre tornei del Grande Slam su quattro e vincere il torneo a Umago. In questa stagione qualcosa sembra già cambiato. Sotto la guida del coach australiano che ha allenato diversi #1 in carriera e sa di che pasta è fatto il talento, Sinner è tornato a lottare per la vetta. E chi sa se non sia l’anno buono…

Luigi Pellicone

43 anni, laureato in Lettere Moderne giornalista dal 2007. Da quando la serie A ha deciso di fare a meno del mio talento, ho riversato i miei lampi di classe nella scrittura. Seguo sport e politica sul campo senza soluzione di continuità. Circondato da sole donne in famiglia, mi preparo per le Olimpiadi fra 3000 siepi, salto in alto, in lungo e corsa a ostacoli, inseguendo, spesso invano, il mio inaffidabile labrador. Alle spalle, un paio di vite spese fra agenzie di stampa, quotidiani e siti web. Un presente e un futuro ovviamente, tutto da scrivere

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