Il tennista australiano non manca l’occasione per mandare un’altra frecciatina social contro il numero 1 al mondo: ecco cosa è successo
È nato tutto dopo il caso doping che ha coinvolto il numero 1 della classifica ATP Jannik Sinner, e gli attacchi di Nick Kyrgios nei suoi confronti non sembrano voler vedere fine. Dopo aver annunciato l’imminente ritorno in campo in vista degli Australian Open 2025, l’australiano, infatti, si è scagliato nuovamente contro Sinner tramite il proprio profilo Instagram. Ecco cosa ha detto questa volta.
Kyrgios continua a non perdere occasione per attaccare o screditare Sinner, specialmente dopo il caso doping e l’intervento della Wada. Ormai note sono le frecciate che il tennista australiano lancia verso Jannik sui social: dal post provocatorio in seguito alla vittoria agli US Open del numero uno al mondo, fino alla criptica storia Instagram con citazione di Eminem, tutte ignorate da Sinner. A questa serie di provocazioni se ne aggiunge ora un’altra.
Durante una sessione di domande e risposte su Instagram, Kyrgios ha invitato i suoi follower a esprimere curiosità. Tra queste, è emersa la richiesta: “Un doppio con Sinner, per favore?”. Provocazione evidente, che Nick ha subito sfruttato, rispondendo: “Gioco solo con giocatori PULITI”, mettendo in risalto la parola “puliti” in maiuscolo, un chiaro segnale della sua continua ostilità nei confronti di Sinner.
Sembrava essersi tutto concluso per il meglio con l’assoluzione di Sinner, ma il ricorso della Wada al TAS di Losanna ha rimesso le carte in tavola. Da un lato, Jannik Sinner cerca di liberarsi dalle preoccupazioni legate al ricorso della WADA attraverso una serie di vittorie. Dall’altro, chi opera frequentemente nel campo della giustizia sportiva ritiene che si potrebbe giungere a una sanzione “simbolica” che “serva da monito in un caso così significativo” come la positività di Sinner alla sostanza dopante Clostebol. Ma cosa rischia concretamente l’altoatesino?
Di solito, un appello per una questione legata al doping si risolve in un lasso di tempo compreso tra i 3 e i 4 mesi, come nel caso di Maria Sharapova, mentre per una situazione più complicata come quella di Sara Errani ci è voluto un anno. Il rischio per Sinner è quello di dover difendere il titolo dell’Australian Open (12-26 gennaio 2025) senza conoscere l’esito della vicenda.
Il Collegio arbitrale sarà formato da tre giudici che presiederanno alle diverse udienze e emetteranno il verdetto finale: uno sarà designato dal TAS, uno dalla Wada e uno sarà scelto da Sinner. Tre medici esperti e indipendenti dell’ITIA (collegati alla Wada) hanno già stabilito l’innocenza di Jannik in prima istanza: Jean-François Naud, Xavier de la Torre e David Cowan.
L’onere della prova, invece, spetta alla Wada, che ha presentato appello. I suoi esperti dovranno dimostrare che Sinner ha agito con “colpa o negligenza”, oppure contestare la ricostruzione fornita dall’ex preparatore e dall’ex fisioterapista dell’atleta azzurro. Solo su queste basi la sentenza di Sport Resolutions potrebbe essere considerata errata.
Nel ricorso contro la decisione di primo grado, la Wada ha specificato che la sanzione avrà effetto a partire dalla data della nuova sentenza, il che significa che non sarà retroattiva.
L’assoluzione completa da parte dell’ITIA ha permesso a Sinner di evitare una squalifica, limitandosi a perdere solo 400 punti ATP e i premi per la semifinale di Indian Wells, oltre a dover pagare una multa di 300.000 euro. Anche in caso di una futura squalifica, i risultati e i premi ottenuti fino al momento del verdetto rimarrebbero comunque validi per l’atleta azzurro.
Il verdetto, inoltre, sarà definitivo e non potrà essere impugnato, salvo vizi di forma che potrebbero portare all’annullamento della sentenza e alla ripetizione del processo, situazione per la quale è possibile rivolgersi al Tribunale federale svizzero.
Forse non tutti ne sono a conoscenza, ma ci sono precedenti che sorridono a Sinner e che fanno sorridere tutti i suoi tifosi. Josè Palomino, giocatore dell’Atalanta, ad esempio è stato assolto dopo aver lasciato il suo cane a un vicino di casa, il quale lo aveva sottoposto a cure con il Clostebol (Veterabol), ed era risultato positivo a un controllo.
Una situazione analoga riguarda Matilde Paoletti, tennista, che non era a conoscenza del fatto che il cane dei suoi genitori, preso in custodia, fosse stato trattato con Veterabol: anche lei è stata assolta.
Fino a quando il Tas non pronuncerà la sua decisione al termine dell’arbitrato, Jannik sarà libero di partecipare a tutti i tornei (proprio in questo momento è impegnato nella finale del China Opena), inclusa la Coppa Davis.
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