Sinner e il presunto caso di doping con la positività al Clostebol è un tema che continua a tenere banco e a far discutere nel mondo del tennis, ma non solo. L’ultimo a dire la sua sullo spinoso argomento è stato Fabrizio Corona, che in una recente intervista rilasciata al programma ‘Cliché’ della televisione svizzera Rsi ha attaccato il numero 1 della classifica Atp criticandolo aspramente. Lo ha accusato di essere protetto dal sistema tennis che avrebbe scelto, sempre a detta di Corona, di non applicare la giustizia in maniera equa per motivi di business ed economici volti anche a salvaguardare il dualismo fra il tennista altoatesino e lo spagnolo Carlos Alcaraz
È un Fabrizio Corona al vetriolo e senza mezze misure quello che in qualche modo ha scelto di allinearsi e schierarsi con l’acerrimo rivale di Sinner, quel Nick Kyrgios che ormai da mesi non perde mai occasione per gridare alla colpevolezza del tennista azzurro. L’australiano prende spesso di mira il numero 1 al mondo in relazione al presunto caso di doping e alla nota vicenda della positività al Clostebol. E lo fa sia a livello mediatico nelle dichiarazioni pubbliche sia sui social, dove si schiera apertamente contro l’altoatesino.
“Mi ha fatto appassionare al tennis, ma adesso non riesco più a guardarlo”. Esordisce così Fabrizio Corona parlando di Jannik Sinner nell’intervista rilasciata alla tv elvetica Rsi in lingua italiana. La puntata del programma ‘Cliché’ è stata registrata a novembre, ma è più che mai attuale, considerati gli sviluppi del processo, la cui sentenza del Tas di Losanna è fissata per il 16-17 aprile. Dopodiché è arrivata la stoccata, senza mezzi termini: “Sinner è assolutamente colpevole. Dal momento in cui la giustizia non viene applicata per due pesi e due misure in base al business è vergognoso. Qualsiasi altra persona che viene trovata positiva, sarebbe stata prima sbattuta sui giornali, si sarebbe sorbita un mese di gogna mediatica e poi sarebbe stata squalificata per uno o due mesi a seconda del reato commesso”.
“Non è che tu lo trovi positivo – ha aggiunto Corona -, poi trovi il modo per non farlo risultare positivo perché è l’elemento fondamentale del business, o perché il dualismo tra lui e Carlos Alcaraz fa crescere tutti gli introiti del tennis e allora trovi il modo per dire che non è positivo e lo fai continuare a giocare. Credo che tutto ciò faccia schifo e che Sinner si debba prendere le sue responsabilità e ammettere l’errore dicendo che ha sbagliato e che pagherà come tutti. Se ne sta due mesi a casa con i soldi che ha guadagnato e poi torna, magari, smette di doparsi”. Secondo Corona, la rivalità con Alcaraz sarebbe quindi un salvagente o un paracadute per Sinner e la sua situazione.
“Lui è l’unico che ha avuto il coraggio di parlare”, ha detto infine Corona facendo riferimento a Nick Kyrgios e sposando dunque la posizione del tennista australiano sul caso-doping che sta travolgendo Sinner.
Nel marzo del 2024, Sinner fu trovato positivo a due controlli antidoping effettuati durante il Masters 1000 di Indian Wells. La positività al Clostebol, uno steroide anabolizzante che ha la stessa composizione chimica del testosterone e che viene usato di frequente per trattare abrasioni e ferite, fu riscontrata con due test: il primo il 10 marzo e, poi, con una seconda verifica otto giorni dopo. La vicenda è tuttavia ancora in essere, in attesa della sentenza del processo che si svolgerà i prossimi 16 e 17 aprile, quando il Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) di Losanna sarà chiamato a pronunciarsi in via definitiva sulla causa portata dalla Wada (l’agenzia mondiale antidoping) che ha fatto ricorso contro la sentenza di assoluzione di Sinner da parte di un tribunale indipendente in seguito all’indagine condotta dall’Itia (International Tennis Integrity Agency).
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