In questo articolo ripercorriamo le tappe del caso doping che coinvolge il numero 1 al mondo e le ipotesi su una possibile condanna
La stagione è arrivata al termine, e fino al 2025 per i tennisti sono previste vacanze e relax. In questo 2024 il tennista che ha stupito più di tutti è stato, naturalmente, Jannik Sinner, il quale ha concluso l’anno da leggenda del tennis con numeri che fanno invidia anche ai più grandi di sempre di questo sport. L’altoatesino, infatti, ha fatto vedere a tutto il mondo il suo immenso talento, dimostrandosi incredibilmente costante e in continuo miglioramento, nonostante il peso del caso doping che ancora grava sulle sue spalle. Proprio a questo proposito: ci sono novità? Ecco tutto ciò che c’è da sapere a riguardo.
Jannik Sinner, al termine di una stagione straordinaria, è già proiettato verso il prossimo anno, ma con un pensiero che ancora lo tormenta: il caso doping. A palline ferme, infatti, la concentrazione non sarà più sulle sue partite o sui suoi trofei, bensì sulla risoluzione di un caso che ha fatto discutere e che gli ha gettato contro anche diverse critiche da parte di fan e colleghi.
La Wada, l’Agenzia mondiale antidoping con sede a Montreal, come è noto ormai da diverso tempo, ha fatto ricorso al Tas, il Tribunale arbitrale dello sport con sede a Losanna, contro la decisione presa dall’Itia, l’Agenzia internazionale per l’integrità del tennis, con base a Londra. Quest’ultima, dopo essersi rivolta a un tribunale indipendente, ha dichiarato l’atleta azzurro innocente per la doppia positività riscontrata a marzo per Clostebol, uno steroide contenuto nel Trofodermin, un cicatrizzante utilizzato dall’ex fisioterapista dell’altoatesino, Giacomo Naldi, per trattare una ferita al dito. Tuttavia, rimangono ancora molte questioni irrisolte riguardo a questa vicenda, e diventa necessario fare chiarezza anche in termini temporali. Rispondiamo, quindi, a qualche domanda per capire qualcosa in più su tutta la vicenda.
Il Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) di Losanna non conferma o annulla la decisione di primo grado, ma si occupa di esaminare il merito dei fatti. I legali di Sinner dovranno dimostrare come la sostanza vietata sia finita nel corpo dell’atleta, provare che non sia stata assunta intenzionalmente (tesi già accettata dalla WADA) e che il giocatore non abbia agito con negligenza o grave imprudenza.
Se il TAS stabilirà che non c’è stata negligenza, Sinner sarà dichiarato non colpevole e non subirà alcuna penalità. In caso contrario, potrebbe essere sanzionato con una squalifica che varia da 12 a 24 mesi. Parlare di sospensioni di breve durata, come “qualche mese”, non è corretto secondo i regolamenti vigenti.
La WADA ha scelto di appellarsi probabilmente perché ritiene di avere elementi validi per contestare la decisione di primo grado. Potrebbero trattarsi di prove mal valutate durante il procedimento dell’ITIA o di altri dettagli emersi nel corso dell’indagine, ritenuti sufficienti per giustificare il rischio di un eventuale rigetto dell’appello.
Non ci sono ancora indicazioni precise sui tempi della decisione. Tutto dipenderà dalla formazione del collegio arbitrale, che avverrà dopo la presentazione delle memorie da parte della WADA e del team di Sinner. Il collegio sarà composto da tre arbitri: uno scelto dalla parte accusatrice, uno dalla difesa, e un presidente nominato di comune accordo dai due arbitri di parte. In caso di mancato accordo, sarà il TAS a designare il presidente. Indicativamente, stando anche al calendario del TAS sui processi pubblicato in queste ore, il processo potrebbe svolgersi nel mese di febbraio, ovvero dopo gli Australian Open e prima dell’inizio dei tornei sul cemento negli Stati Uniti.
Anche in questo caso non ci sono certezze assolute. La WADA ha già indicato il proprio arbitro al momento della presentazione del ricorso, scegliendo una figura nota per il suo rigore. Dall’altra parte, i difensori di Sinner potrebbero aver optato per Jeffrey Benz, avvocato statunitense che in passato ha fatto parte di pannelli arbitrali di grande rilievo, come nel caso della tennista romena Simona Halep e nel procedimento che ha riguardato la pattinatrice russa Kamila Valieva durante i Giochi di Pechino 2022, presieduto dall’italiano Fabio Iudica. Per il ruolo di Presidente del collegio arbitrale, si ipotizza il nome di Ulrich Haas, giurista tedesco, professore all’Università di Zurigo e avvocato ad Amburgo, riconosciuto per la sua competenza ed equilibrio. La sua nomina rappresenterebbe una garanzia per il processo.
Il regolamento TAS prevede la possibilità di ricorrere a un patteggiamento per risolvere la disputa. Come spiega l’avvocato milanese Marco Consonni, esperto in diritto sportivo e antidoping, le parti possono accordarsi per una composizione della controversia fuori dal tribunale arbitrale. Sebbene le controversie disciplinari, inclusi i casi di doping, siano generalmente escluse da questo processo, possono essere inserite nel meccanismo di mediazione se tutte le parti sono d’accordo. In tal caso, Sinner potrebbe negoziare una soluzione più favorevole rispetto a una sanzione definitiva e inappellabile. Questo approccio, ampiamente utilizzato in altri ambiti, potrebbe evitare conseguenze più severe per l’atleta.
Un recente comunicato dell’International Tennis Integrity Agency ha reso noto che Iga Swiatek, ex numero uno del mondo, ha accettato una sospensione di un mese dopo essere risultata positiva alla Trimetazidina in un controllo effettuato al di fuori delle competizioni lo scorso agosto. L’ITIA ha spiegato che la contaminazione è stata causata da un medicinale a base di melatonina, prodotto e venduto in Polonia, assunto dalla giocatrice per problemi di jet lag e insonnia. L’ITIA ha imposto all’atleta una sospensione di un mese, iniziata il 12 settembre con il periodo di sospensione provvisoria e parzialmente già scontata fino al 4 ottobre. Restano quindi ancora otto giorni da scontare, con la squalifica che si concluderà il 4 dicembre. Inoltre, la giocatrice ha subito la revoca del montepremi guadagnato durante il torneo di Cincinnati, disputato dopo il test risultato positivo. Questa vicenda potrebbe influenzare il caso di Sinner? Sebbene riguardi l’assunzione involontaria di una sostanza proibita, si tratta di un caso di contaminazione, e la penalità è stata in parte negoziata. Tuttavia, ogni procedura è unica e sarà necessario valutare se esistono somiglianze utili per attenuare eventuali sanzioni nel caso di Sinner.
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