A seguito delle discussioni sui casi Sinner e Swiatek, la WADA apporta modifiche importanti per il futuro dei controlli e dei processi
I casi Sinner e Swiatek hanno ulteriormente acceso le critiche sul ruolo e sull’operato della WADA. Mentre si attende il verdetto del TAS sul ricorso dell’Agenzia Mondiale Antidoping che potrebbe influenzare il futuro del tennista italiano, attuale numero uno al mondo, e dopo la recente squalifica di un mese inflitta alla polacca, emergono importanti aggiornamenti sul futuro dell’ente responsabile della lotta al doping nello sport professionistico. Durante le riunioni tenutesi a Riyadh, in Arabia Saudita, il Comitato Esecutivo (ExCo) e il Consiglio di Fondazione (Board) della WADA hanno approvato all’unanimità alcune modifiche significative al regolamento antidoping, che entreranno in vigore il 1º gennaio 2027. Ma cambierà qualcosa nel caso Sinner? Vediamo nel dettaglio la questione.
Nuove regole WADA per l’anti-doping: cosa succederà nel caso Sinner?
È evidente che queste modifiche al regolamento siano state concepite anche per affrontare alcune criticità emerse con i recenti casi controversi che hanno coinvolto il mondo del tennis. Tuttavia, è importante sottolineare che i cambiamenti non avranno effetto retroattivo. Di conseguenza, la situazione di Sinner, così come quella di Swiatek, non subirebbe alcuna variazione nell’immediato. Nonostante ciò, i legali del tennista italiano potrebbero sfruttare le nuove disposizioni come argomento a favore, puntando a dimostrare l’assenza di colpa o una negligenza non significativa nel caso in questione.
Come cambieranno le regole anti-doping
La prima modifica riguarda un cambiamento nella definizione, che influirà sugli scenari futuri. La WADA ha annunciato l’introduzione del concetto di “fonte di sostanza vietata” in sostituzione del termine “prodotto contaminato”. Ma cosa significa esattamente? Il documento ufficiale chiarisce che si tratta di situazioni in cui una sostanza proibita può essere assunta in modo imprevedibile. Esempi includono: il consumo di un farmaco contenente una sostanza vietata non indicata sull’etichetta o non rintracciabile tramite una ricerca online; l’ingestione di alimenti o bevande, come carne o acqua contaminate, che non riportano alcun avviso sulla possibile presenza della sostanza; l’esposizione accidentale a una sostanza proibita attraverso il contatto con una terza persona o con oggetti da essa utilizzati; o ancora, l’inquinamento ambientale.
Con questa modifica, la WADA cerca di tutelare gli atleti che, dimostrando la propria buona fede, si sono trovati coinvolti in casi di “doping” legati a contaminazioni involontarie. Questo cambiamento punta a garantire maggiore chiarezza e a ridurre sensibilmente il rischio di situazioni come quelle che hanno coinvolto Swiatek e Sinner, evitando che episodi simili siano sottoposti a indagini sproporzionate.
Un’ulteriore modifica prevista dalla WADA per il 2027 potrebbe rappresentare una svolta significativa per il futuro. L’Agenzia sta valutando la possibilità di introdurre soglie minime per le sostanze vietate rilevate nei controlli antidoping. Se il livello della sostanza risulterà inferiore a questi limiti, non sarà considerato come una violazione delle regole.
Il Ministro per lo Sport Abodi cerca di “salvare” Sinner
La WADA, quindi, ha finalmente riconosciuto che, per evitare un continuo susseguirsi di piccoli casi di presunto doping, è indispensabile alzare la soglia sotto la quale non ha senso rilevare determinate sostanze e avviare procedimenti disciplinari. Tuttavia, queste “nuove regole”, come detto, entreranno in vigore solo a partire dal 2027. Di conseguenza, anche chi oggi può dimostrare la propria innocenza rischia di dover comunque pagare per colpe che non gli appartengono. È il caso di Jannik Sinner, che tra due mesi potrebbe affrontare una squalifica che potrebbe arrivare fino a un anno (o forse due). A fronte di questa situazione, il Ministro dello Sport Andrea Abodi ha preso posizione, inviando alla WADA un messaggio forte.
“Perché non anticipare sin d’ora l’adozione del nuovo regolamento?” si è chiesto il Ministro Andrea Abodi, intervenuto durante una tavola rotonda intitolata “Alleniamoci al rispetto”. “Mi viene da dire, da un lato, che non è mai troppo tardi, nel senso che finalmente i casi recenti di Sinner e anche della tennista Swiatek in una certa misura hanno smosso le coscienze di chi governa i palazzi della Wada”.
“Però – ha continuato il ministro – è altrettanto innegabile che, arrivati a una precisa conclusione, non ha senso attendere altri due anni prima di vedere le nuove direttive attuate nella loro interezza. Insomma, se ormai i fatti sono accertati, significa che siamo in una zona di frontiera e pertanto sarebbe forse il caso di attuare subito il nuovo regolamento”.
L’appello di Abodi, probabilmente, rimarrà inascoltato, e non ci resta altro che attendere che il TAS di Losanna si pronunci e sperare in un esito che vada a favore del numero 1 della classifica ATP.