“Spalletti è intenzionato a prendersi un anno sabbatico”: pensieri e parole di Aurelio De Laurentiis che allontanano ulteriormente il tecnico toscano dal Napoli. L’allenatore Campione d’Italia ha deciso di restare a riposo per un anno… e non sarebbe neanche la prima volta. Lo aveva già fatto dopo aver lasciato l’Inter e prima di mettersi al servizio proprio della squadra azzurra. Ma fermarsi fa bene agli allenatori?
Poco da stare Allegri con zero titoli
Allegri chiude il suo secondo anno consecutivo senza titoli. Non gli era mai successo e anche per la Juventus, dove si è abituati abbastanza bene, è una novità. Il tecnico deve forse smaltire la ruggine di due… anni sabbatici nei quali è sembrato vicino a Manchester United e Tottenham. Non ha saputo resistere al fascino della Signora, per riprendere il discorso interrotto due anni prima. Il ritorno, però, non è stato trionfale come ci si aspettava. Anzi.
Gli altri precedenti: Benitez, Mourinho e Luis Enrique
Cosa hanno in comune Benitez e Luis Enrique, oltre alla nazionalità spagnola? Entrambi hanno lasciato il calcio italiano per prendersi un anno di pausa…e tornare a vincere. L’ex CT della Spagna, nel 2013 lascia, esausto, Roma e la Roma: un anno di niente. Poi torna ad allenare a Vigo e centra la salvezza. L’anno successivo a Barcellona scrive la storia con il secondo triplete. Benitez invece eredita la squadra del triplete da Mourinho e rescinde il contratto con i nerazzurri dopo la vittoria del Mondiale per Club alla vigilia di Natale. Dopo un anno e undici mesi, andrà a prendere le redini del Chelsea: un terzo posto in campionato e la conquista dell’Europa League.
A chi lo stop ha fatto bene: Conte e Capello
Antonio Conte, dopo l’esperienza al Chelsea, decide di fermarsi per un anno: una Premier e una FA Cup non erano stati sufficienti per la conferma. Il tecnico italiano si prende una pausa sino all’estate del 2018 quando accetta la panchina dell’Inter che riporterà a vincere in 24 mesi. Mourinho lascia il Chelsea dopo una partenza deludente nel 2007. Dopo un anno di stop, firmerà con l’Inter, scrivendo la storia della formazione nerazzurra, centrando il triplete. Anche per Fabio Capello prendersi un anno di stop è stato decisamente salutare: nel 1997/1998 il tecnico di Pieris vive una delle stagioni più infelici in panchina con il Milan. Decide di stare fermo un anno e in quel periodo sabbatico accetta il progetto legato alla Roma. Il matrimonio si celebra nel 1999/2000: il primo anno i giallorossi, con una rosa non all’altezza delle ambizioni, arrivano sesti e la Lazio è Campione d’Italia. L’anno successivo, la dirigenza consegna a Capello una squadra costruita per vincere. E l’allenatore non sbaglia.