La stampa tedesca accusa Sinner di non aver rispettato i termini dell’accordo con l’Agenzia Mondiale Antidoping: ecco cosa è successo
Il recente scandalo doping che ha coinvolto Jannik Sinner, numero 1 al mondo, nonché tennista più forte della storia del tennis italiano, ha scosso il mondo dello sport. La sua squalifica di tre mesi, seguita a un test positivo per Clostebol di ormai un anno fa, ha acceso i riflettori su un grave problema del tennis e ha sollevato interrogativi sull’integrità degli sportivi e sulla gestione dei casi di doping da parte delle istituzioni. Dopo aver raggiunto un accordo con la WADA – che ha fatto storcere il naso a tantissimi appassionati e addetti ai lavori – per tre mesi di squalifica, sembrava che le polemiche si fossero fermate, ma la stampa tedesca ha accusato Sinner di aver già infranto i termini dell’accordo. Vediamo cosa è successo.
La squalifica e le nuove accuse: la stampa tedesca si scaglia contro Sinner
Jannik Sinner era stato duramente criticato dalla stampa tedesca già alla vigilia dell’ultima finale degli Australian Open, in cui aveva nettamente sconfitto il beniamino locale Alexander Zverev. Il quotidiano Bild, tra i più influenti in Germania, aveva titolato in modo provocatorio: “Zverev in finale contro lo scandalo Sinner”, aggiungendo che “sulla finale degli Australian Open grava un’ombra di doping”. Nell’articolo, firmato da Sebastian Kayser, si metteva in discussione la legittimità della presenza del numero uno al mondo: “Il semplice fatto che gli sia stato concesso di giocare a Melbourne e di difendere il titolo è singolare, una situazione che non si verificherebbe in altre discipline, considerando i suoi precedenti. Pur essendo risultato positivo a due controlli, Sinner ha potuto continuare a competere senza sanzioni, arrivando addirittura a trionfare agli US Open, il suo secondo Slam del 2024 dopo il successo a Melbourne”.

L’accordo con la WADA
Poi è arrivato il verdetto. Il 26 gennaio, Sinner ha raggiunto un accordo con la WADA (Agenzia Mondiale Antidoping) che prevede una squalifica di tre mesi, fino al 4 maggio. Jannik Sinner, inoltre, non potrà svolgere allenamenti nei circoli ufficiali fino al 13 aprile e, nel frattempo, potrà mantenersi in forma solo in contesti privati, ad esempio in una residenza dotata di campi da tennis, ma senza il supporto di sparring partner affiliati. Bild ha sollevato dubbi anche su questo punto, provocando: “Chi controllerà ufficialmente se si allenerà in un luogo isolato? Certo, è obbligato a comunicare la propria posizione per i test antidoping, ma è come avere un limite di velocità di 30 km/h in una strada senza autovelox né pattuglie”.
Il video incriminante e le nuove accuse
Il 14 febbraio, però, la testata Zeit Online ha pubblicato un video in cui Sinner si allena con il ceco Jiri Lehecka, sollevando interrogativi sulla legittimità di tale attività durante la squalifica. La formalizzazione dell’accordo tra Sinner e la WADA è avvenuta solo il giorno successivo, il 15 febbraio, complicando ulteriormente la situazione.
Secondo la stampa tedesca, però, la situazione rappresenterebbe una violazione dell’articolo 10.14.1 del regolamento antidoping mondiale. In molti si sono chiesti se questa sessione di allenamento possa costituire una violazione del codice mondiale antidoping dato che, come scritto nel comunicato della WADA, la squalifica è entrata in vigore a partire dal 9 febbraio, ma al momento non ci sono sanzioni in vista proprio perché, come detto, l’accordo è stato formalizzato successivamente alla sessione di allenamento.