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Cagnotto e Dallapè,   un tuffo nell’Argento

BARCELLONA 2013. Tania Cagnotto e Francesca Dallapè entrano nella finale dal trampolino 3 metri sincro dei Campionati Mondiali di Barcellona per rinverdire la medaglia d’Argento conquistata quattro anni fa a Roma alla quale sono seguiti tre titoli europei ma anche un beffardo quarto posto alle Olimpiadi di Londra e il sesto posto di Shanghai dove la bolzanina era ancora convalescente dai postumi di una caduta dal motorino. In mattinata le azzurre si sono imposte come la seconda forza in campo dietro alle forse irraggiungibili cinesi Xu Minxia e Shi Tingmao.

Si parte con l’ormai usuale ordinario avanti carpiato  mentre le ucraine Fedorova e Pysmenska hanno già messo in carniere 50.40 punti come le malesi Rinong e Jun Hoong: tre 9.0, un 9.5 e un 8.5. Ottima partenza, 54 punti, e ci sono anche sei decimi di punto di vantaggio sulle cinesi e ben sei punti su Australia, Canada, Messico e Russia. Nella finale che, come sempre, diventa una gara ad eliminazione le ucraine lasciano qualcosa nel secondo tuffo e si fermano a 97.20, sotto il passaggio ideale a tre cifre. Un passo indietro anche per le malesi (46.20) che restano a 96.60.E c’è anche l’errore per la canadese Abel (89.40 per loro). Per la coppia azzurra l’ordinario rovesciato carpiato è l’occasione per dare uno strattone verso le medaglie: Francesca Dallapè ha un ingresso un po’ abbondante ma il punteggio, 48.20, non ne risente. Gli obbligatori si chiudono con le cinesi a 106.20, le azzurre a 102.60, l’Ucraina a 97.20 sul podio potenziale.

Le ucraine Fedorova e Pysmenska sbagliano il loro primo libero, solo 54.00 punti, che potrebbe tagliarle fuori dalla lotta per le medaglie. Si conferma una gara ad eliminazione, ma lo si sapeva, è questione di tenere i nervi saldi. Nella scia delle prime si lanciano le malesi che si arrampicano a 162.30 punti, 90 centesimi davanti alle britanniche. Francesca e Tania si presentano per il doppio salto mortale e mezzo indietro carpiato. Non è eccezionale l’esecuzione delle azzurre che però con 66.60 punti rafforzano la loro seconda posizione mentre se ne vanno verso l’Oro Xu Minxia e Shi Tingmao che dopo tre tuffi hanno 13.50 punti di vantaggio su Cagnotto-Dallapè che, a loro volta, sono separate di 6.90 dalle malesi e di  7.80 dalle britanniche Gallantree e Blagg.

Si perdono le malesi Cheong e Pamg nella preparazione del quarto tuffo ma riescono a recuperarlo per i capelli. Si accende la lotta per il terzo posto: le asiatiche a 229.80 hanno 1.80 di vantaggio sulle inglesi e 6.60 punti sulle messicane Chavez e Sanchez e 7.02 sulle canadesi. Cagnotto e Dallapè hanno una regolarità eccezionale: 68.40 anche nel quinto tuffo, ne hanno 7.80 di vantaggio sulle malesi mentre pagano un ormai incolmabile distacco di 23.40 dalle cinesi.

Ultimo giro, tutto si decide: Gallantree e Blagg buttano via la medaglia con il triplo e mezzo in avanti che porta solo 56.73 punti e che le fa scivolare anche dietro alle messicane. Sbagliano anche le malesi, la tensione fa brutti scherzi, e vengono scavalcate da Chavez e Sanchez. E dopo aver sbagliato almeno due tuffi, sul filo di lana le canadesi Abel e Ware mettono la testa davanti con 292.08 punti.   Doppio salto mortale e mezzo ritornato carpiato per la coppia azzurra. Mettono insieme il miglior tuffo della gara, la classe non è acqua, 70.20 e salgono quattro anni dopo sul podio mondiale, uno splendido argento con 307.80 punti precedute solo dalle inarrivabili Xu Minxia e Shi Tingmao che salgono all’Oro con 338.40 punti. Da Montreal a Barcellona, Tania Cagnotto sale su un podio mondiale per la quinta volta consecutiva.

 

 

Massimo Brignolo

Manager di una multinazionale, da quasi 50 anni guardo allo sport con gli occhi sognanti dell'eterno ragazzo. Negli ultimi anni, fulminato dall'aria olimpica respirata nella mia Torino, ho narrato lo sport a cinque cerchi, quello che raramente trova spazio nei media tradizionali. Non disdegno divagazioni nel calcio, mettendo da parte l'anima tifosa, che può ancora regalare storie eccezionali da narrare a modo mio.

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