Elisa Santoni, storico capitano delle farfalle che incantarono l’Italia intera nelle Olimpiade, compie oggi 35 anni. Ripercorriamo la straordinaria carriera della ginnasta azzurra.
La ginnastica ritmica è contemporaneamente uno degli sport più armonici e complessi del mondo. Alla purezza e bellezza del gesto tecnico corrispondono infatti tantissimi sacrifici compiuti dalle atlete, che si avvicinano a questa disciplina in tenerissima età col sogno di raggiungere un’Olimpiade e far parte delle “farfalle”, la Nazionale azzurra. Elisa Santoni, che compie quest’oggi 35 anni, può dire di averlo realizzato quel sogno, in una carriera straordinaria. Il percorso della ginnasta azzurra, classe ’87, inizia a soli quattro anni e mezzo e nella sua Roma, ed è una scalata rapida la sua. A 14 anni, negli Europei jr, ecco la prima gara internazionale, mentre nella fine del 2003 ecco il suo debutto nella Nazionale senior, di cui diventerà capitano dal 2004 in poi. Con le farfalle, guidate magistralmente da Emanuela Maccarani, arriveranno due medaglie alle Olimpiadi: d’argento ad Atene 2004, di bronzo a Londra 2012 dopo il quarto posto di Pechino 2008. Un risultato, quello britannico, che sancirà la fine della carriera di Elisa: proprio al termine di quella stagione, infatti, è arrivato il suo ritiro a soli 25 anni.
Due medaglie olimpiche, ma anche tantissimi allori europei (un oro, cinque argenti, sette bronzi) e Mondiali. Proprio nella rassegna iridata, Elisa Santoni ha ottenuto i suoi maggiori successi: sono 17 le medaglie complessive, cinque d’oro. Una storia iniziata a Baku 2005, con la vittoria nell’esercizio ai cerchi e alle clavette, e proseguita con continue affermazioni: dai tre successi consecutivi nel concorso generale (Mie 2009, Mosca 2010, Montpellier 2011) all’oro nelle funi e nel nastro del 2009. Cinque successi che hanno reso ulteriormente una carriera splendente, da leader tecnico ed effettivo del movimento della ginnastica ritmica italiana. E dire che la sua carriera aveva rischiato di non cominciare affatto, per un serissimo problema al cuore scoperto in tenera età e risolto con un difficile intervento: le è rimasta una cicatrice a ricordare quel momento e quella durissima riabilitazione, ma Elisa ha dimostrato di potersi rialzare e vincere. Una bellissima storia di sport, la sua, andata di pari passo con l’età dell’oro delle farfalle della ritmica italiana.
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