A Monte Carlo lo spagnolo ha voluto spiegare i motivi che si celano dietro questo suo calo netto nelle prestazioni

Il mondo del tennis è in continua evoluzione e, in questi ultimi mesi, Carlos Alcaraz ha vissuto un periodo di grande tensione e aspettative che lo hanno portato ad avere un calo netto. Il numero 3 al mondo ha recentemente parlato della sua situazione attuale, in particolare in relazione all’assenza di Jannik Sinner, attuale numero 1 del ranking ATP, che ha dovuto fermarsi per la squalifica per il caso Clostebol. Durante un media day in vista del torneo di Monte Carlo, Alcaraz ha rivelato come questa situazione abbia influito sulla sua prestazione e sul suo stato d’animo.
La pressione nel circuito maschile
Alcaraz ha espresso chiaramente il suo punto di vista, affermando che molte persone si aspettavano che lui e Alexander Zverev, un altro dei protagonisti del circuito, avrebbero dovuto approfittare dell’assenza di Sinner per conquistare la vetta del ranking. “Qualcuno pensava che, solo per il fatto che Sinner fosse fuori, io e Zverev avremmo dovuto vincere tutto e giocare meglio di prima. Questo non era e non è corretto“, ha dichiarato Alcaraz, sottolineando l’equilibrio attuale nel circuito maschile. La competizione è più serrata che mai e ogni torneo presenta sfide imprevedibili, dove molti giocatori hanno la possibilità di emergere.
L’impatto della crisi
La differenza di punti tra Alcaraz e Sinner è notevole: 3610 punti separano i due tennisti, un divario che sembra insormontabile, nonostante la pausa prolungata di Sinner. “Non sono sorpreso di non essere tornato numero 1“, ha aggiunto Alcaraz. “Tante persone si aspettavano che approfittassi di questo periodo di assenza di Sinner per tornare in vetta, ma questa pressione probabilmente mi ha ucciso, in qualche modo“. Questa affermazione mette in luce una realtà spesso trascurata nel mondo dello sport: la pressione psicologica può avere un impatto significativo sulle prestazioni degli atleti.
La routine dei tennisti professionisti
Alcaraz ha anche parlato della sua routine. Con una stagione che si estende per undici mesi, il carico di lavoro per i tennisti professionisti è incredibilmente intenso. “Giochiamo 11 mesi no-stop, solo a volte c’è una settimana di pausa“, ha spiegato. La mancanza di tempo per il recupero può portare a un affaticamento fisico e mentale, rendendo difficile mantenere un livello di prestazione ottimale. “Credo sia importante, alla fine della stagione, trovare più tempo per recuperare e per poter mostrare il nostro miglior tennis“, ha continuato Alcaraz, evidenziando la necessità di un equilibrio tra lavoro e riposo.
Il giovane spagnolo si prepara ora ad affrontare il prossimo torneo di Monte Carlo, dove entrerà nel tabellone nei sedicesimi di finale. Questa competizione rappresenta un’importante opportunità per lui, non solo per guadagnare punti preziosi, ma anche per riprendere confidenza e slancio dopo un periodo di difficoltà. La sua resilienza e il suo spirito competitivo rimangono intatti, nonostante le sfide recenti.