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Tennis, la WADA non fa appello al TAS per il caso doping di Swiatek: le differenze con il caso Sinner

L’agenzia mondiale antidoping conferma: non ci sarà alcun ricorso al TAS di Losanna per il caso doping di Iga Swiatek. Vediamo la situazione

La WADA ha deciso di non fare ricorso al Tas di Losanna riguardo al caso che ha coinvolto Iga Swiatek. L’Agenzia mondiale antidoping ha comunicato la sua decisione attraverso un comunicato ufficiale. La tennista polacca, attualmente al secondo posto del ranking mondiale, era risultata positiva lo scorso agosto alla trimetazidina (TMZ), una sostanza vietata. Dopo un’indagine condotta dall’ITIA (International Tennis Integrity Association), la giocatrice aveva accettato una sospensione di un mese dalle competizioni. Swiatek aveva preso melatonina per contrastare problemi di jet lag e insonnia, ma il farmaco era stato contaminato dalla TMZ. Per questo motivo, la sua colpa è stata giudicata minima, considerando che non vi era stata “colpa o negligenza significativa”. Vediamo il comunicato nel dettaglio e le differenze con il caso Sinner.

Le parole della WADA sul caso Swiatek e le differenze con Jannik Sinner

L’Agenzia mondiale antidoping (WADA) conferma che, a seguito di un esame approfondito, non presenterà ricorso alla Corte arbitrale dello sport (CAS) nel caso della tennista polacca Iga Swiatek, risultata positiva alla trimetazidina (TMZ), una sostanza vietata, nell’agosto 2024” così la WADA ha comunicato la decisione di chiudere qui il caso doping della tennista polacca.

Iga Swiatek | Instagram @iga.swiatek – Olympialab

 

Il 28 novembre – continua il comunicato – l’International Tennis Integrity Agency (ITIA), l’organismo indipendente che fornisce programmi antidoping per conto della International Tennis Federation, ha annunciato che la signora Swiatek aveva accettato un periodo di squalifica di un mese dopo che l’ITIA aveva stabilito che la positività al test per TMZ è stata causata da un prodotto a base di melatonina contaminato, regolamentato come farmaco in Polonia e proveniente da una farmacia rispettabile in quel paese. La WADA ha condotto una revisione completa del fascicolo relativo alla decisione ITIA, ricevuto il 29 novembre. Gli esperti scientifici della WADA hanno confermato che lo scenario specifico della melatonina contaminata, presentato dall’atleta e accettato dall’ITIA, è plausibile e che non ci sarebbero basi scientifiche per contestarlo al CAS. Inoltre, la WADA ha chiesto consiglio a un consulente legale esterno, il quale ha ritenuto che la spiegazione della contaminazione dell’atleta fosse ben provata, che la decisione ITIA fosse conforme al Codice mondiale antidoping e che non esistessero basi ragionevoli per presentare ricorso al CAS”.

Le differenze con il caso Sinner

La decisione sulla situazione di Swiatek differisce, quindi, da quella presa dalla Wada nel caso che riguarda Jannik Sinner e la sostanza Clostebol, alla quale il tennista italiano è risultato positivo a marzo 2024. L’appello contro l’azzurro, infatti, è già stato presentato e ha due date fissate: si terrà il 16 e 17 aprile, a porte chiuse, presso la sede del Tas (Tribunale Arbitrale dello Sport) a Losanna. L’Agenzia antidoping ha richiesto una squalifica di 1-2 anni per il numero uno del mondo dato che, al momento, non sono state accettate le spiegazioni riportate dal team legale del numero 1 della classifica ATP, a differenza di quanto successo con Swiatek. La sentenza definitiva sarà attesa in primavera.

Federico Liberi

Sono laureando in Psicologia dei processi sociali all’Università di Roma “La Sapienza”. La mia più grande passione insieme alla scrittura è il calcio, ma mi piace rimanere informato sullo sport a 360 gradi oltre che sull’attualità e la politica. Nel 2020 è stato pubblicato su Amazon un mio saggio sulla Programmazione Neuro-Linguistica

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