Carneade, chi è costui? Fabian Marozsan si è preso le prime pagine di tutto il mondo del tennis dopo aver sconfitto il grandissimo favorito al titolo degli Internazionali di Italia. Alcaraz, numero 1 al mondo, ha lasciato il Foro sconfitto in due set da un illustre sconosciuto che ha giocato una partita straordinaria e, forse, irripetibile.
La prima volta non si scorda mai
Nessuno, neanche il più ottimista dei tifosi italiani che, in fondo, sperava in una sconfitta di Alcaraz per agevolare il cammino degli azzurri, si sarebbe immaginato un 6-3 7-6 nel terzo turno del master 1000 a favore di un ragazzo ungherese neanche così… ragazzo. Classe 1999, si è fatto conoscere e apprezzare più che altro nei circuiti challenger, dove ha perso la finale di Bratislava e si è aggiudicato, nel 2022, il torneo di Antalya. Niente di eccezionale. E pensare che Roma è il primo ATP della sua carriera. Il ragazzo, numero 135 al mondo, non aveva mai vinto un incontro in carriera, ma agli Internazionali ha decisamente cambiato passo. Ne ha vinti tre di fila, ha sconfitto Alcaraz e guadagnato, in solo torneo, più della metà di quanto incassato nell’intera carriera. 85000 dollari di Prize Money, contro i 13omila totali. Ha battuto, contro ogni pronostico, Skatov e Meligeni Rodrigues ed è entrato nel tabellone principale dove ha superato due turni contro pronostico battendo Moutet e Lehecka.
Un perfetto sconosciuto
Mai un torneo fra i grandi, figurarsi una vittoria. All’attivo, a certi livelli, solo due incontri disputati e persi in Coppa Davis (contro Serdarusic e Humbert). Evidentemente la terra rossa lo ha aiutato perché ha messo in mostra un gioco fatto di colpi molto potenti e di una ottima manualità, specialmente in prossimità della rete e nell’utilizzo della palla corta. Resta solo da capire, e non è un dubbio da poco, se ci si troverà di fronte a una rondine che non fa primavera, nonché all’inizio di un percorso di crescita. La prima cartina di tornasole, in questo senso, sarà la sfida con Borna Coric.
Non mi cambia la vita
A prescindere dal risultato, la vita di Marozsan è cambiata dopo Roma. Anche se il diretto interessato, in conferenza stampa, conserva i piedi ben piantati per terra: “Sarò sempre lo stesso ragazzo di prima, forse mi chiederanno qualche autografo e qualche foto in più. Fino a ieri potevo girare il Foro Italico serenamente senza essere fermato da nessuno”. Forse non accadrà più. Così come è probabile che questa sera, per festeggiare, non si negherà il solito pezzetto di cioccolata di cui è molto ghiotto. Certa, invece, la prima telefonata: gioca da quando ha 5 anni e deve tutto al padre che gli ha messo in mano la racchetta e insegnato i primi colpi. E contro Alcaraz gli è riuscito il colpaccio…