Una maledizione ha colpito diversi campioni nel tennis: è capitato anche ad alcuni dei giocatori più attesi del circuito.
Il mondo dello sport è spesso fatto di vere e proprie maledizioni che sembrano accanirsi contro alcuni giocatori, che si tratti di grandi campioni o di meteore. Nel tennis, poi, quella che può apparire, a primo impatto, come una mera superstizione, può essere avvalorata talvolta da fatti quasi incontestabili. Lo dimostrano, ad esempio gli ultimi risultati di alcuni dei giocatori più amati e attesi del circuito ATP e anche WTA. A partire dal nostro Berrettini.
Le lacrime di Matteo hanno già fatto storia. Da un paio di giorni nel mondo del tennis italiano non si parla d’altro che del suo clamoroso flop al rientro contro Sonego a Stoccarda. Nel torneo che due volte aveva vinto e che avrebbe dovuto far svoltare una stagione fin qui negativa, per problemi di natura fisica, ma non solo, Matteo è stato messo ko senza storia dal suo migliore amico. E stavolta non ha nascosto la sua delusione.
Qualcuno ha risollevato le malignità relative alla sua storia con Melissa Satta. Ma parlare di gossip quando sono i risultati sportivi che in questo momento risultano deficitari non ha molto senso. L’unica certezza è che Berrettini fisicamente non sembra ancora al top. Anzi, appare decisamente lontano da uno stato di forma accettabile. E di questo passo la marcia di avvicinamento a Wimbledon potrebbe trasformarsi per lui in un vero calvario.
Se il nostro ex numero 1 piange, però, ci sono almeno altri due campioni che non ridono. Questa settimana è stata infatti segnata dai ko clamorosi di chi rientrava dopo mesi e mesi di stop. Che sia davvero colpa di una maledizione?
Kyrgios e Venus come Berrettini: il rientro è un incubo
La piccola e parzialissima consolazione per Berrettini è arrivata dal fatto di essere stato sconfitto da Sonego che non solo è un amico, ma è anche un giocatore di buon livello e autore fin qui di una stagione con diversi momenti di gloria. Per certi versi è andata decisamente peggio a Nick Kyrgios.
Il campione australiano, al rientro a Stoccarda dopo l’intervento al ginocchio che lo ha tenuto fermo per diversi mesi (il suo ultimo match ufficiale risaliva all’inizio di ottobre dello scorso anno), si è dimostrato completamente fuori fase e si è fatto beffare dal cinese Yibing Wu, attuale numero 64 al mondo. Un talento decisamente nella media e peraltro al debutto in carriera sull’erba.
E se tra gli uomini si registrano dunque dei rientri estremamente deludenti, il discorso non cambia se ci si sposta sul circuito femminile. Gli occhi in questi giorni erano tutti puntati su ‘s-Hertogenbosch, e in particolare su Venus Williams, che aveva ricevuto una wild card per tornare in campo dopo i match di inizio anno, promettenti ma illusori, visto che da gennaio si era dovuta fermare ancora per un problema fisico.
Rientrata solo adesso nel circuito, a quanto pare la maggiore delle Williams è ancora lontana dalla miglior condizione, e si è fatta beffare da un’altra wild card, la svizzera Celine Naef. La giovanissima tennista elvetica, a meno di due settimane dal suo diciottesimo compleanno, si è regalata non solo il primo match in un torneo WTA, ma anche una storica vittoria contro una leggenda vivente (più grande di lei di ben 25 anni).
E una vittoria in rimonta, per giunta. Venus era infatti riuscita a vincere, abbastanza agevolmente, il primo set per 6-3, salvo mostrare i primi segni di fatica nel secondo, perso al tie break dopo aver avuto anche l’occasione per andare a servire per il match. Con due set già alle spalle, nel terzo il peso dell’età si è fatto sentire sulla maturissima tennista americana, che ha dovuto alzare bandiera bianca e fare spazio alla giovane rivale.
Sarà una maledizione, ma a quanto pare a volte non basta il nome per riuscire a raggiungere il risultato sperato. Non resta che aspettare i prossimi “ritorni” per capire se il trend è destinato a continuare o se qualche big sarà in grado di spezzare l’incantesimo. Qualche big come un certo tennista di Manacor, il cui rientro è previsto direttamente per il 2024, salvo clamorose sorprese.