Situazione esplosiva al Roland Garros: la campionessa ha fatto sapere di voler salvaguardare la sua salute mentale
Qualcuno potrebbe dire “Lo avevo detto“. Altri sostenere come prima o poi fosse inevitabile. Ha fatto ugualmente discutere, creando un vespaio di polemiche, quanto accaduto qualche giorno fa al termine del match che ha visto la bielorussa Aryna Sabalenka, numero due del mondo e tra le favorite del Roland Garros in corso di svolgimento, battere agevolmente l’ucraina Marta Kostyuk al primo turno del Major parigino.
Quest’ultima si è infatti rifiutata di stringere la mano, come di consueto avviene dopo ogni partita, alla sua avversaria. “Non rispetto Sabalenka“, ha dichiarato senza troppa diplomazia la tennista ucraina, confermando di fatto come la sua clamorosa decisione sia stata presa per l’appartenenza della ‘Tigre di Minsk’ alla Bielorussia, stretta alleata della Russia nella guerra che imperversa in Ucraina da oltre un anno.
L’episodio, eclatante ma non del tutto inaspettato, si inserisce in un contesto, già denunciato da Sabalenka, di ‘odio’ nei confronti delle tenniste russe e bielorusse. Che altre volte si sarebbe manifestato con provocazioni negli spogliatoi da parte di memnbri dello staff di alcune atlete, e che invece in occasione del match contro Kostyuk sarebbe esploso in tutta la sua evidenza. Ma è accaduto anche altro nei vari incontri coi giornalisti a cui Aryna, in qualità di partecipante del torneo, ha preso parte. Una situazione insostenibile, che ha portato la campionessa agli ultimi Australian Open a prendere una decisione senza precedenti.
Sabalenka dice ‘basta’: “Lo faccio per la mia salute mentale”
“Per la mia salute mentale e il mio benessere, oggi ho deciso di tirarmi fuori da questa situazione e il torneo mi ha supportato nella mia decisione. Mercoledì non mi sentivo a mio agio in conferenza stampa“. Parole e musica della tennista di Minsk, che così ha spiegato la sua assenza nella conferenza stampa seguita alla sua vittoria contro la russa Kamilla Rachimova.
Dicevamo del contesto, che si stava facendo sempre più pesante per l’atleta bielorussa, che dopo il match contro la connazionale Iryna Shymanovich, era stata incalzata sui temi della guerra da un giornalista ucraino. Il quale le aveva rinfacciato un presunto sostegno al suo Premier Lukashenko. Chiedendole esplicitamente di condannare l’invasione di Russia e Bielorussia ai danni dell’Ucraina.
“Non ho commenti per te, grazie per la domanda“, ha risposto laconicamente Aryna, che già in passato aveva più volte fatto presente di aver raccolto molto odio nei suoi confronti, ma di volersi concentrare esclusivamente sul tennis stringendosi attorno alle persone che la stimano e che le vogliono bene. Al di là – o nonostante, a seconda del punto di vista – del suo essere una cittadina bielorussa.